Dall'aumento dei prezzi dei beni alimentari ai costi proibitivi dei trasporti, l'analisi di un'economia festiva che modifica le abitudini delle famiglie italiane tra resilienza e nuove strategie di consumo
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La Pasqua 2025 si conferma più cara che mai. Con i prezzi che continuano a salire su tutti i fronti, gli italiani cambiano strategie ma non rinunciano alle tradizioni. Se da un lato si preferisce restare a casa - con solo una famiglia su sei che farà viaggi - dall'altro si mantengono saldi i simboli della festa, a partire dall'immancabile uovo di cioccolato che batte nettamente la colomba nelle preferenze nazionali.
I dati di Coop Alleanza 3.0 rivelano una netta preferenza per le uova di cioccolato (1,5 milioni vendute) rispetto alle colombe (730mila). Le preferenze variano per fasce d'età: i bambini scelgono cioccolato al latte (456mila) e bigusto (364mila), mentre gli adulti optano per il fondente (261mila).
Le colombe tradizionali (288mila) mantengono il primato sulle farcite (272mila) e quelle senza canditi (122mila), mentre si afferma il trend dei formati mini (41mila) e delle opzioni senza glutine (8.500), segnali di un mercato che si adatta alle esigenze economiche e dietetiche dei consumatori.
Secondo Assoutenti, si registrano aumenti significativi su burro e caffè (+19,5%), cacao (+14,1%), cioccolato (+9,6%) e uova di gallina (+4,6%). Anche altri prodotti base subiscono rincari: agrumi (+7,2%), insalata (+5,4%), pomodori (+6,1%), bevande analcoliche (+7,8%).
È nei trasporti che l'inflazione mostra il suo volto più aggressivo. Federconsumatori Calabria documenta aumenti fino al 190% sui treni in soli 20 giorni (Milano-Paola) e rincari medi di oltre 180 euro sui voli (Torino-Reggio Calabria).
A livello nazionale, l'Osservatorio Federconsumatori conferma incrementi del 51% sui treni, 60% sui voli nazionali e 86% sui pullman. Il settore ricettivo registra aumenti del 66% rispetto al weekend precedente e del 5% rispetto alla Pasqua 2024, mentre i ristoranti alzano i prezzi del 6% anno su anno.
Di fronte a questi rincari, solo una famiglia su sei (circa 4,1 milioni) sceglie di viaggiare, con il 94% che sceglierà mete italiane. Emergono strategie alternative: ospitalità presso amici e parenti, B&B, agriturismi e appartamenti in affitto per contenere i costi.
Solo una famiglia su quattro mangerà fuori casa, preferendo agriturismi e cucina tradizionale. Si consolidano pratiche come picnic e riunioni casalinghe che conciliano convivialità e risparmio.
L'economia pasquale 2025 rivela insomma un processo di adattamento in cui le non si rinuncia agli elementi simbolici della festività, ma li rimodulano secondo le proprie possibilità economiche. Si prediligono prodotti accessibili ma significativi, si adottano strategie di contenimento dei costi e si riscopre la convivialità domestica. Non un impoverimento delle celebrazioni, quindi, ma una loro evoluzione verso modelli più sostenibili anche per il portafoglio.