LA STRATEGIA

Unimarconi propone un progetto di internazionalizzazione

La strategia internazionale si articola in cinque aree chiave: oltre all’Africa, l’ateneo digitale punta a rafforzare la propria presenza in Europa orientale, nel Medio Oriente, nel Sud-Est Asiatico e in America Latina 

14 Apr 2025 - 15:54
 © Ufficio stampa

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Nel mondo interconnesso in cui viviamo, l’università non può più essere un luogo chiuso, delimitato da confini geografici o culturali. Deve diventare un ponte tra mondi, un punto d’incontro tra esperienze, saperi e visioni diverse. 
È questa l’idea che guida l’Università degli studi Guglielmo Marconi, primo ateneo digitale in Italia, che oggi si propone come uno dei modelli più concreti e dinamici di internazionalizzazione nel panorama dell’istruzione superiore.

Con oltre 2.000 studenti internazionali, corsi in più lingue e una rete crescente di collaborazioni in Europa, Africa, Asia e America Latina, Unimarconi ha scelto di costruire un’università globale, capace di coniugare innovazione tecnologica, inclusione sociale e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. 

Una delle aree strategiche su cui Unimarconi vuole investire con più convinzione è l’Africa. In piena sintonia con il Piano Mattei e la strategia Global Gateway della Commissione Europea, l’ateneo ha avviato programmi in lingua inglese e francese, ha stretto partnership con istituzioni locali e creato centri regionali in diverse zone del continente. Si tratta di un investimento non solo educativo ma culturale e sociale, che si basa sull’idea che l’istruzione sia un fattore chiave di sviluppo, emancipazione e giustizia. 

Come sottolinea il dottor Arturo Lavalle, Direttore dell’Area Ricerca & Sviluppo e Relazioni Internazionali, la strategia internazionale di Unimarconi si articola in cinque aree chiave: oltre all’Africa, l’ateneo punta a rafforzare la propria presenza in Europa orientale e nell’area mediterranea attraverso accordi di doppio titolo e co-tutele per i dottorati; nel Medio Oriente, con particolare attenzione a Dubai, hub educativo della regione; nel Sud-Est Asiatico, con progetti di eccellenza a Singapore, dove Unimarconi è stata la prima università italiana a ottenere il riconoscimento governativo del Committee for Private Education per i propri master; e in America Latina, con corsi in spagnolo e un forte impegno nella promozione della lingua e cultura italiana.

Il presidente esecutivo Alessio Acomanni sottolinea con chiarezza che l’internazionalizzazione perseguita da Unimarconi non è una semplice strategia di espansione, ma una vera missione culturale e sociale. "Portare l’Italia nel mondo e aprire l’università italiana al mondo significa rendere la formazione accessibile, abbattere le barriere geografiche ed economiche attraverso la tecnologia, e allo stesso tempo valorizzare ciò che rende unico il nostro Paese: la cultura, la lingua, l’approccio umanistico", afferma. 

In questa visione si inserisce perfettamente l’impegno dell’ateneo verso l’Africa, considerata non solo una priorità istituzionale, ma una straordinaria opportunità di sviluppo condiviso grazie alla quale Unimarconi contribuisce alla crescita di nuove generazioni di giovani altamente qualificati, capaci di portare competenze reali nei loro Paesi d’origine o di intraprendere percorsi professionali di valore anche in Italia e in Europa.

"Non si tratta solo di formare professionisti ma di educare cittadini globali, in grado di affrontare con consapevolezza e spirito critico le sfide del mondo contemporaneo", prosegue Acomanni. In un momento in cui il sistema universitario italiano cerca nuovi modelli e nuove traiettorie, Unimarconi dimostra che un’altra strada è possibile. Una strada fatta di innovazione concreta, visione internazionale e radicamento nei valori culturali italiani. Una strada che guarda lontano, ma parte da vicino. E che fa dell’università non solo un luogo di formazione, ma un motore attivo di cambiamento per la società globale”, conclude. 

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