L'Università dei Rifugiati ha messo a disposizione degli immigrati con status di protezione civile, l'iscrizione gratuita a tutti i suoi 30 corsi di laurea appartenenti a diverse facoltà
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L'Università dei Rifugiati dell'Università Telematica Internazionale Uninettuno ha messo a disposizione degli immigrati con status di protezione civile l'iscrizione gratuita a tutti i suoi 30 corsi di laurea appartenenti a diverse facoltà (Ingegneria, Economia, Diritto, Psicologia, Scienze della comunicazione, Beni Culturali), ai 20 corsi di Master e a numerosissimi corsi di qualificazione e riqualificazione professionale. Tutto ciò seguendo le direttive Europee emanate per il riconoscimento dei titoli di studio nei Paesi europei. Il progetto, presentato a Roma presso la rappresentanza in Italia della Commissione Europea, è stato reso possibile grazie a corsi a distanza con la cooperazione e il coinvolgimento attivo dei migliori docenti provenienti da università di diversi Paesi: ognuno di loro ha realizzato le videolezioni nella propria lingua.
L'Università Telematica Internazionale Uninettuno, attraverso l'Università dei Rifugiati, già dal 2016 ha sostituito i palazzi fisici degli atenei con infrastrutture tecnologiche, dando un contributo per favorire un modello virtuoso di integrazione dei rifugiati e degli immigrati.
Nel corso della presentazione, è intervenuto il dott. Foad Aodi, presidente dell'Associazione Medici Stranieri in italia, spiegando come "l'immigrazione qualificata in Italia ha consentito di inserire nell'organico degli ospedali italiani il 35% di medici e infermieri necessari durante la pandemia da Covid-19, richiesti dal decreto Cura Italia".
Un'iniziativa volta a migliorare le condizioni di vita nel Paese di origine, senza emigrare altrove, spiega la professoressa Maria Amata Garito, Rettore dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno: "Interessante è il caso dell'Helwan University del Cairo in Egitto, con la quale è stato siglato un accordo che ha permesso agli studenti di svolgere un tirocinio, presso diverse aziende italiane, prima della laurea. L'incontro con il mercato del lavoro italiano ha favorito l'acquisizione di nuove competenze, da impiegare nel Paese d'origine e gli studenti, alla fine del percorso di studi, non sono emigrati ma hanno mantenuto rapporti con le aziende italiane avviando start-up in Egitto".