Il colpevole, secondo lo studio pubblicato dall'università di Edimburgo, sarebbe un cocktail di sostanze chimiche unito all'esposizione del pianeta ai raggi UV.
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Su Marte ci sarebbe un cocktail di sostanze tossiche che, combinate con l’azione dei raggi UV che colpiscono il pianeta rosso, produrrebbero delle condizioni letali per la vita.
È quanto emerge da una ricerca pubblicata da Scientific Reports dall’università di Edimburgo. Il responsabile di queste condizioni difficili sarebbe innanzitutto il perclorato: l’esperimento degli studiosi riguardava infatti l’esposizione di un batterio comune, il Bacillus subtilis, a questa sostanza. Il risultato era una morte del batterio due volte superiore al normale. Unendo a questo primo elemento anche gli ossidi di ferro, il perossido di idrogeno e i raggi UV, elementi tipici della superficie marziana, la tossicità prodotta portava alla morte del Bacillus 11 volte più velocemente.
Dal momento che queste condizioni sono piuttosto comuni su Marte, viene da pensare che la ricerca di tracce di vita diventi piuttosto difficile. Ma non tutto è perduto: gli organismi viventi potrebbero essere nascosti negli strati del suolo sottostanti dove sono protetti dalle condizioni proibitive della superficie. Lo conferma l’autrice dello studio, Jennifer Wadsworth.
Continuano nel frattempo le missioni dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) alla ricerca di tracce di vita sul pianeta rosso. Nel 2020 partirà il rover ExoMars, un robot in grado di trivellare la superficie marziana fino a due metri di profondità.