"condizioni commerciali sleali"

Apple, da Ue maxi-multa da 1,8 miliardi per posizione dominante su streaming musicale | L'azienda di Cupertino: "Non hanno prove, un vantaggio per Spotify"

Il colosso hi-tech avrebbe applicato restrizioni agli sviluppatori di app impedendo loro di informare gli utenti iOS sui servizi di abbonamento alternativi

04 Mar 2024 - 14:01
 © ansa

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L'Antitrust Ue ha comminato ad Apple una maxi-multa da oltre 1,8 miliardi di euro per aver abusato della sua posizione dominante sul mercato della distribuzione di app di streaming musicale agli utenti iPhone e iPad attraverso il suo App Store. Dall'indagine è emerso che Apple avrebbe applicato restrizioni agli sviluppatori di app impedendo loro di informare gli utenti iOS sui servizi di abbonamento musicale alternativi e più economici disponibili al di fuori dell'app. "Ciò è illegale secondo le norme antitrust dell'Ue", scrive l'esecutivo Ue, che parla di "condizioni commerciali sleali". Immediata la replica dell'azienda di Cupertino: "Multa senza prove, un vantaggio per Spotify". 

© Tgcom24

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L'indagine dell'Antitrust Ue

 Apple è attualmente l'unico fornitore di un App Store in cui gli sviluppatori possono distribuire le loro app agli utenti iOS in tutto lo Spazio economico europeo. Apple controlla ogni aspetto dell'esperienza utente iOS e stabilisce i termini e le condizioni che gli sviluppatori devono rispettare per essere presenti sull'App Store ed essere in grado di raggiungere gli utenti iOS nel SEE. Dall'indagine della Commissione è emerso che Apple vieta agli sviluppatori di app di streaming musicale di informare in modo completo gli utenti iOS sui servizi di abbonamento musicale alternativi e più economici disponibili al di fuori dell'app e di fornire istruzioni su come abbonarsi a tali offerte.

"Condizioni commerciali sleali"

 Secondo l'Antitrust Ue le disposizioni di Apple costituiscono condizioni commerciali sleali, in violazione dell'articolo 102 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Queste disposizioni "anti-sterzo" non sono né necessarie né proporzionate per la tutela degli interessi commerciali di Apple in relazione all'App Store sui dispositivi mobili intelligenti di Apple e influiscono negativamente sugli interessi degli utenti iOS, che non possono prendere decisioni informate ed efficaci su dove e come acquistare abbonamenti allo streaming musicale da utilizzare sul proprio dispositivo.

Ue: maxi-multa per ottenere effetto deterrente

 Il comportamento di Apple, durato quasi dieci anni, potrebbe aver portato molti utenti iOS a pagare prezzi significativamente più alti per gli abbonamenti in streaming musicale a causa delle elevate commissioni imposte da Apple agli sviluppatori e trasferite ai consumatori sotto forma di prezzi di abbonamento più elevati per gli sviluppatori. Inoltre, le disposizioni "anti-sterzo" di Apple hanno comportato un danno non monetario sotto forma di un'esperienza utente degradata: gli utenti iOS hanno dovuto impegnarsi in una ricerca complicata prima di trovare offerte pertinenti al di fuori dell'app, oppure non si sono mai abbonati a nessuna servizio perché non hanno trovato quello giusto da soli. La Commissione ha concluso che l'importo totale della sanzione di oltre 1,8 miliardi di euro è proporzionato ai ricavi globali di Apple ed è necessario per ottenere un effetto deterrente. E' stato inoltre ordinato ad Apple di eliminare le disposizioni "anti-sterzo" e di astenersi dal ripetere l'infrazione o dall'adottare in futuro pratiche aventi oggetto o effetto equivalente.

La presa di posizione di Apple: "Multa Ue senza prove, un vantaggio per Spotify"

 Apple ha immediatamente contestato La decisione dell'Antitrust Ue, spiegando che "è stata presa nonostante l'incapacità della Commissione di scoprire prove credibili di danni ai consumatori e ignora la realtà di un mercato fiorente, competitivo e in rapida crescita". "Il principale sostenitore di questa decisione, e il più grande beneficiario, è Spotify, una società con sede a Stoccolma, in Svezia. Spotify ha la più grande app di streaming musicale al mondo e ha incontrato la Commissione europea più di 65 volte durante questa indagine".

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