La decisione shock scatena le polemiche della Rete in difesa dei minori
Dopo aver ammorbidito le norme sulla privacy per i minori, che ora possono condividere i propri messaggi con chi desiderano, proprio come gli utenti maggiorenni, Facebook rompe un altro tabù. Il colosso di Mark Zuckerberg ha infatti ammesso la pubblicazione di video violenti con decapitazioni ed esecuzioni.
La prima ad accorgersi della "macabra" svolta è stata la Bbc, che ha subito condannato la decisione. Scatenando tra le altre le polemiche delle organizzazioni per la protezione dei minori negli Usa. In Gran Bretagna il primo ministro David Cameron ha definito su Twitter la decisione "irresponsabile", ricordando che le immagini saranno visibili anche dai teenager. "Dovranno spiegare le loro azioni ai genitori preoccupati", ha detto Cameron.
IL DIETROFRONT - A maggio scorso l'azienda della Silicon Valley aveva vietato la pubblicazione di filmati violenti. Oggi, a far tornare sui propri passi, come spiega un comunicato, è la constatazione che: "Le persone condividono video di questi eventi su Facebook per condannarli. Se fossero celebrati, o incoraggiati, il nostro approccio sarebbe differente".
ALLO STUDIO MISURE PREVENTIVE - L'azienda ha comunicato che sta sviluppando degli strumenti per permettere all'utente di bloccare i contenuti che non vuole vedere e per segnalare i video con contenuti troppo violenti. Stabilire un limite, però, non sembra un'operazione facile.
LE PROTESTE DELLA RETE FERMANO UN VIDEO - Sulla scia dell'indignazione internazionale, Facebook ha ritirato un filmato in cui si vedeva una donna messicana decapitata perchè adultera. "Abbiamo concluso che questo contenuto conteneva un'apologia di violenza in maniera inappropriata e irresponsabile", ha spiegato il social network riferendosi al video incriminato.