Resta pietra miliare dei videogiochi
Compie trent'anni Space Invaders. Il videogioco, creato dalla Taito Corporation e lanciato il 16 giugno 1978 rappresenta ancora oggi un mito per gli appassionati. A giudizio di molti esperti è uno dei padri dei videogiochi attuali, anche se c'è chi intravede un antenato della categoria addirittura nella macchina calcolatrice, potenzialmente capace di giocare a scacchi, creata nel 1822 da Charles Babbage. Space Invaders,sviluppato da Toshihiro Nishikado per la Taito Corporation ha generato in pochi anni un fatturato di 500 milioni di dollari. Tra il 1979 e il 1980 è stato commercializzato in Italia dalla Sidam con il nome di "Invasion" e negli Usa, distribuito dalla Atari e dalla Nintendo.
A decretare il successo di Space Invaders, non appena immesso sul mercato, è stata la possibilità, per i giocatori, di inserire tre lettere nella lista degli high-score. sfidando gli altri utenti e ricevendo pubblica gloria dalla propria abilità, grazie alla schermata della classifica generale. Creato con la consulenza di un gruppo di psicologi giapponesi, il gioco riprendeva un classico della fantascienza (la lotta contro gli alieni invasori), inserito in un contesto grafico e narrativo che oggi appare estremamente naif: nessuno sfondo, nessuna arma extra.
Space Invaders ha aperto ufficialmente l' età dell'oro dei videogames e - seppur per poco tempo - di quel periodo è stato il protagonista assoluto. E a Invaders si deve anche la nascita del genere "Shoot'em up", quello in cui il giocatore ha a disposizione un'arma da fuoco con cui eliminare i nemici, guadagnando punti.
Di recente, pur essendo stato superato da meccanismi più sofisticati , Atari ha realizzato un clone di Space Invaders, denominato "Pepsi Invaders", su richiesta della Coca-Cola che lo ha voluto per i propri dipendenti.
Nel '90 è stato invece prodotto negli Usa un omonimo film di fantascienza diretto da Patrick Read Johnson. Anche la popolare serie animata "Futurama", creata da Matt Groening, ha visto in una puntata il protagonista Fry immaginare di vivere in un videogioco, combattendo gli alieni, in un esplicito omaggio al videogame creato da Toshihiro Nishikado.