Il chatbot di Montain View è in grado di attingere alle informazioni presenti sul web. Il product lead Jack Krawczyk: "Un momento colossale per la nostra azienda e per l'intera industria"
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Bard, l'AI di Google, arriva anche in Europa e in Brasile. "Il chatbot attinge a informazioni sul web per fornire risposte aggiornate e di alta qualità - spiega Mountain View - abbiamo adottato misure per aiutare le persone a gestire le informazioni in modo responsabile". In Italia ChatGpt era stato sospeso per un mese dopo le osservazioni del Garante Privacy.
L'attesa è durata meno del previsto: Bard è ora disponibile in Europa e in Brasile. L'intelligenza artificiale di Google, presentata al grande pubblico lo scorso 9 febbraio, è in grado di ascoltare, parlare, comprendere e scrivere con gli utenti in 40 nuovi linguaggi, tra cui l’italiano. Il chatbot è usufruibile gratuitamente ed è raggiungibile da chiunque via broswer. Le più significative differenze rispetto al competitor ChatGPT riguardano la possibilità di non registrarsi sul sito e la garanzia di ottenere risposte sempre più aggiornate.
Come spiega al Corriere della Sera il product lead Jack Krawczyk: "Si tratta di uno strumento di espansione delle possibilità dell’immaginazione, di amplificazione del più potente computer al mondo, che resta la mente umana".
Una delle più importanti novità introdotte da Google riguarda il sistema vocale incorporato nel chatbot. Le risposte di Bard non potranno essere soltanto lette, ma anche ascoltate. Basterà semplicemente cliccare sull’icona dell’altoparlante dopo aver inserito il proprio prompt (la "domanda") desiderato. Anche se per ora solo in lingua inglese, sarà possibile selezionare il tono e lo stile delle risposte (semplice, corta, lunga, professionale o informale), oltre che servirsi di immagini nei prompt. Le risposte fornite dall'AI potranno essere valutate dall'utente, selezionando il "pollice in su" o "in giù" per trasmettere un feedback positivo o negativo.
L'intelligenza artificiale di Google non è però esente da contenuti inappropriati o pericolosi. Basti pensare, per esempio, all'utilizzo di un linguaggio d’odio o ai problemi di copyright. Bard, infatti, è in grado di mostrare interi capitoli di libri, senza il consenso dell'autore. I progettatori dell'AI di Mountain View sono a conoscenza di questi rischi e, per questo motivo, hanno allestito un team di persone madrelingua che possano controllare questo tipo di contenuti. In ogni caso, il colosso californiano continua a definire Bard «un esperimento», proprio per mettere in guardia gli utenti dal prendere le risposte fornite come esenti da errori. Ecco la schermata di Google dove l'AI viene considerata "sperimentale".
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La schermata di Bard dove l'AI viene definita un "esperimento"
Dopo il blocco di ChatGPT disposto lo scorso 30 marzo dal Garante della Privacy italiano, Google ha deciso di tutelarsi prima dello sbarco in Europa. I prompt che si fanno a Bard, verranno gestiti dai computer di Mountain View, dove saranno raccolti i contenuti delle conversazioni, la posizione, i commenti e altre informazioni sull’utilizzo. Google ne garantisce l’anonimizzazione, anche se suggerisce di non inserire nelle domande informazioni personali. Sarà inoltre possibile ridurre la durata massima di memorizzazione delle attività sul chatbot (fissata, di default, in 18 mesi), eliminare le proprie attività, o anche impedirne la raccolta.
"Ci siamo confrontati con esperti e legislatori per comprendere il loro punto di vista e le loro indicazioni. E abbiamo adottato misure per aiutare le persone a gestire le informazioni in modo responsabile", ha spiegato lo stesso Krawczyk.