Il testo è atteso giovedì al Consiglio dei ministri. Raddoppiano le condanne. Per le Pubbliche amministrazioni l'obbligo di segnalare gli attacchi virtuali subiti
© Ansa
Arriva la stretta del governo sugli hacker. Approda giovedì 25 gennaio in Consiglio dei ministri una bozza del disegno di legge sulla cybersicurezza che punta a inasprire le pene per chi commette attacchi cyber. Le condanne per i pubblici ufficiali o gli addetti a pubblico servizio che accedono abusivamente a un sistema informatico, attualmente da uno a cinque anni di reclusione, passano a due-dieci anni. Stretta anche per chi detiene o fornisce programmi per danneggiare sistemi informatici: fino a due anni di reclusione e multa da 10.329 euro.
© Tgcom24
Le Pubbliche amministrazioni centrali, le Regioni, i Comuni, le Asl e le aziende del trasporto pubblico locale devono notificare entro 24 ore al massimo da quando ne sono venuti a conoscenza gli incidenti informatici subiti dai loro sistemi. Nel caso di ritardi, l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale potrà inviare ispezioni e, se l'inosservanza si ripete, applicare una multa da 25mila a 125mila euro. Sanzioni anche per le Pa che non si adeguano alle indicazioni dell'Agenzia sulle vulnerabilità alle quali sono esposte.
La bozza del ddl sulla cybersicurezza prevede sconti di pena fino a due terzi per gli hacker che aiuteranno le forze dell'ordine e l’autorità giudiziaria. Le pene previste per il reato di accesso abusivo a un sistema informatico o telematico, inasprite del doppio fino a un massimo di 12 anni secondo quanto previsto dalla bozza, "sono diminuite dalla metà a due terzi, si legge, per chi si adopera per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, anche aiutando concretamente l’autorità di polizia o l’autorità giudiziaria nella raccolta di elementi di prova o nel recupero dei proventi dei delitti o degli strumenti utilizzati per la commissione degli stessi".
Il testo prevede anche che la promozione di iniziative per la valorizzazione dell'Intelligenza artificiale rientri tra le funzioni dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Quest'ultima, in base a quanto previsto nella bozza, "promuove e sviluppa ogni iniziativa, anche di partenariato pubblico-privato, volta a valorizzare l'Intelligenza artificiale come risorsa per il rafforzamento della cybersicurezza nazionale, anche al fine di favorire un uso etico e corretto dei sistemi basati su tale tecnologia".