Il prototipo è studiato per sollevarsi in ambienti chiusi. I ricercatori hanno in mente di attaccargli anche delle mani meccaniche
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I primi test sono stati effettuati all'Università di Tokyo per capire se la sua struttura fosse in grado di "strisciare" in volo attorno ad ostacoli. Questo fa di Dragon l'ultima frontiera nel campo dei droni, un serpente volante che ha già incuriosito gli esperti del settore. Composto da quattro moduli uniti tra loro con cerniere rinforzate, il prototipo potrebbe presto essere dotato anche di "mani" meccaniche.
A differenza dei suoi "simili", quei droni che hanno ormai conquistato il pubblico come oggetto tecnologico da usare all'aria aperta, Dragon è stato realizzato per volare in ambienti chiusi. Acronimo di "Dual-rotor embedded multilink Robot with the Ability of multi-deGree-of-freedom aerial transformatiON", questo serpente volante rimane per ora un prototipo che è già stato presentato in primavera alla Conferenza Internazionale sulla robotica e sull'automazione tenutasi in Australia.
L'idea alla base di Dragon è stata quella di unire fra loro quattro moduli distinti di droni, permettendo all'intera struttura di modellare la propria forma. A "L", a zig zag e a spirale sono le possibilità di questo fratello minore dei Transformers.