Dopo lo scandalo delle 'fake news' , i big della tecnologia hanno ingaggiato una lotta alla disinformazione
Facebook continua la sua crociata contro le 'bufale' online e da' sempre più peso ai media e ai giornalisti. La piattaforma cambia l'algoritmo alla base dei Trending Topics, la sezione che mostra le notizie più popolari. D'ora in poi le informazioni entreranno a far parte di questa categoria dopo che un certo numero di editori le avranno pubblicate e verrà mostrata anche la paternità della testata.
"Questo sistema dovrebbe portare in superficie gli argomenti popolari in maniera più veloce ed efficace e garantire che le notizie di tendenza riflettano gli eventi del mondo reale, coperti da più organi di informazione", spiega in un post ufficiale Will Cathcart, manager di Facebook. La sezione Trending Topics e' stata lanciata nel 2014 ed e' disponibile in Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia e India.
L'inchiesta - La sezione è finita sotto i riflettori durante la campagna elettorale americana dopo un'inchiesta di Gizmodo. Un dipendente della piattaforma aveva riferito di censure relative a notizie sui Repubblicani ma "Facebook e' aperto alle idee" ha detto Mark Zuckerberg impegnandosi con i conservatori per un controllo più stringente dei Topics. In seguito aveva licenziato la redazione che se ne occupava, affidandosi solo ad un algoritmo.
Linea dura - Dall'inchiesta e' partita una polemica mondiale sulle 'fake news' che ha coinvolto altri big della tecnologia come Google. Sia Facebook che Big G hanno deciso di tagliare la pubblicità e i relativi guadagni ai siti che diffondono notizie false. Il social è poi andato oltre mettendo a punto un sistema di 'fact-checking' delle notizie con alcuni media internazionali, di segnalazione da parte degli utenti e anche un Progetto giornalismo per frenare la disinformazione. In base al feedback degli iscritti il social ha anche migliorato la sua sezione sulla privacy.
La privacy - In occasione del Data Privacy Day (il 28 gennaio) Facebook annuncia un servizio di risposte alle domande più frequenti riguardo la privacy e la sicurezza attraverso 32 guide interattive in 44 lingue.