Il furto di dati risale al 2019, ma la novità è che ora il database con numeri di telefono e indirizzi mail è disponibile gratuitamente per tutti
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A causa di un attacco hacker avvenuto ai danni di Facebook, ora i dati privati di 533 milioni di utenti, registrati in 106 Paesi nel mondo, sono disponibili in rete. Di questi 35 milioni sono italiani, il 90% delle persone che nel nostro Paese utilizza il social network di Mark Zuckerberg. I dati rubati sono essenzialmente numeri di telefono e in alcuni casi nome e cognome, data di nascita e indirizzo di posta elettronica.
Come riporta il Corriere della Sera, l'hackeraggio risale al 2019. Ora però il database con i dati rubati è disponibile gratuitamente per tutti. "Non è un problema da poco - ha spiegato al quotidiano l’esperto di cybersicurezza Riccardo Meggiato - ed è la conferma della quantità di informazioni in possesso di queste piattaforme e di quanto è difficile tenerle sotto controllo".
Sul caso specifico dell'Italia, Meggiato ha aggiunto che "negli ultimi mesi è stato colpito l’operatore Ho.mobile: combinando i dati con quelli rubati a Facebook si può aggiungere anche l’indirizzo di casa. Non è il caso di farsi prendere dal panico, ma è giusto essere consapevoli dell’accaduto e adottare piccole ma sostanziali accortezze".
L'esperto ha quindi fornito alcuni consigli utili per mettere al sicuro i nostri dati. Per verificare se la nostra mail si trova nel database si può consultare il sito haveibeenpwned.com e preventivamente cambiare la password di accesso. Altro suggerimento è quello di non utilizzare il numero di telefono associato a Facebook per le verifiche in due fattori. Stesso discorso per il phishing: porre particolare attenzione alle truffe via mail o messaggio in cui ci viene chiesto di cliccare su link che, apparentemente, sembrano sicuri.