Francesco, il primo Papa digitale Più googlato di Obama e Snowden
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Ogni giorno cerca un contatto diretto con i suoi seguaci su Twitter, messaggi semplici ma efficaci che nel giro di un anno hanno fatto lievitare a circa 12 milioni i "follower" degli account @Pontifex
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Papa Francesco è l'icona del momento: usa frequentemente Twitter per comunicare con i suoi seguaci (ben 12 milioni di follower nel mondo), è il personaggio più cliccato della Rete, e, ambientatosi perfettamente nell'era di internet e dei social network, fa un "selfie" di ricordo con degli studenti. Un Papa figlio del nostro tempo, moderno e all'avanguardia con le tecnologie.
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Francesco è il successo mediatico del momento, è diventato persino un fumetto per i più piccoli, è stato ritratto come un supereroe in un graffito a Roma, e il Time e la rivista musicale Rolling Stone gli hanno dedicato una copertina.
Le nuove tecnologie rappresentano una grande opportunità anche per la Chiesa. E di questo Papa Francesco ne e' consapevole: quasi ogni giorno in 140 caratteri cerca un contatto diretto con i suoi seguaci su Twitter (l'account è @Pontifex, con traduzione in otto lingue compreso il latino).
E al nuovo Papa piace stare tra la gente, non solo sui social network. Come dimostra la grande disponibilità nel fare un "selfie", un autoscatto con un gruppo di ragazzi, immagine poi diventata virale sul web. Un gesto semplice che forse ha aiutato il neologismo "selfie"ad entrare nell'Oxford English Dictionary.
Personaggio di Internet - Al di là del grande seguito sui social network, Papa Francesco è risultato anche "personaggio dell'anno" per Internet. Secondo uno studio presentato a inizio 2014 il pontefice, confrontato con i maggiori leader mondiali, è risultato quello con il più alto numero di ricerche mensili su Google e il più menzionato in rete. In questa classifica Barack Obama e Edward Snowden occupano il secondo e terzo posto. Il pontefice ha anche 'benedetto' la rete. "E' una cosa buona, un dono di Dio, può offrire maggiori possibilita' di incontro e solidarieta' tra tutti", ha spiegato nella Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, sottolineando però che la velocità dei messaggi non deve togliere "tempo e capacità di fare silenzio per ascoltare".