Solo tre ragazzi su dieci usano il web per combattere gap gender e razzismo, molti meno dei coetanei europei. L'appello delle no profit del settore: "Istituire Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale e potenziare educazione"
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Tre ragazzi su dieci tra gli 11 e i 18 anni in Italia usano il web per contrastare il gender gap e il razzismo, ma in quanto cittadini digitali consapevoli sono ancora lontani rispetto ai coetanei europei. Lo afferma l'analisi condotta dall'Osservatorio Scientifico sull'Educazione Digitale della no profit "Movimento Etico Digitale" fondata da Davide Del Maso, esperto di digital e Generazione Z. I risultati dello studio verranno presentati in occasione dell'"European Digital Citizenship Day", in programma a Roma il 22 ottobre.
Secondo la ricerca, il 67% dei ragazzi italiani tra gli 11 ed i 18 anni si sente a proprio agio sul web, tra social media, gaming e streaming; la percentuale sale al 75% nel caso degli omologhi europei. Al 74% dei primi, gli italiani, nessuno ha insegnato ad essere cittadini digitali, diversamente dal 47,6% dei ragazzi europei. La questione del gender gap, la lotta al razzismo e alla povertà nel mondo sono i temi che stanno più a cuore agli italiani; il climate change, la lotta alla povertà nel mondo ed i pericoli in rete sono i più sentiti tra i ragazzi europei. Preoccupante è anche la differenza nel numero di ragazzi che utilizzano il web per sostenere una causa sociale: la percentuale tra i giovani italiani è ferma al 33%, è pari al doppio per i ragazzi europei.
L’evento, a cui parteciperanno 70 giovani opinion leader esperti di educazione digitale provenienti da 12 Paesi Ue, nasce per chiedere formalmente l'istituzione della "Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale". Al convegno saranno infatti presenti rappresentanti delle Istituzioni come Francesco Tufarelli, Direttore Generale Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la senatrice Assuntela Messina, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale.
Potenziare l'educazione digitale dei giovani è l'obiettivo finale dell'iniziativa, patrocinata dal ministro per la Disabilità Erika Stefani e organizzata da "Movimento Etico Digitale" in collaborazione con altre no profit specializzate in formazione e innovazione - EUCA di Bruxelles e MeOut di Budapest. D'altronde, già in occasione dell'evento del 22 ottobre, più di 1500 studenti parteciperanno a una "lezione di cittadinanza digitale". Il tutto si svolgerà sulla piattaforma Twitch del "Movimento Etico Digitale", con il contributo di influencer come Giovanni Muciaccia di Art Attack.
Per Davide Dal Maso è "incredibile come in un momento storico quale quello che viviamo, in cui i ragazzi stanno più di due mesi l'anno sullo smartphone (dato Osservatorio Scientifico sull'Educazione Digitale febbraio 2021), non sia ancora stata implementata un'educazione efficace alla cittadinanza digitale. Questo termine, introdotto dalla Commissione Europea, comprende le 21 competenze digitali chiave dei cittadini.
C'è però un profondo divario tra ragazzi italiani ed europei. In Italia soltanto un giovane su quattro ha ricevuto formazione su questi temi, mentre a livello europeo viene fatto un lavoro educativo migliore e più costante per quanto riguarda l'educazione alla cittadinanza digitale e allo sviluppo delle competenze digitali. In ogni caso c'è ancora molta strada da fare su questi temi sia in Italia che nel resto d'Europa".