Il colosso cinese della telecomunicazioni ha avviato un procedimento arbitrale contro Stoccolma che ha "gravemente danneggiato gli investimenti in violazione agli impegni internazionali"
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Huawei ha annunciato di aver avviato un procedimento arbitrale contro la Svezia, sotto l'egida del Gruppo della Banca Mondiale, dopo che al gigante cinese delle telecomunicazioni è stato vietato di vendere i suoi prodotti 5G nel Paese. "La decisione delle autorità svedesi di discriminare Huawei ed escluderla dal lancio del 5G ha gravemente danneggiato gli investimenti di Huawei in Svezia, in violazione degli impegni internazionali della Svezia", si legge in una nota della società cinese, che ha "avviato un procedimento arbitrale (...) contro il Regno di Svezia".
Il procedimento arbitrale è stato presentato dinanzi all'International Center for the Settlement of Investment Disputes (ICSID), che appartiene al Gruppo della Banca Mondiale.
Huawei non ha specificato l'importo dei danni richiesti. Secondo la televisione pubblica SVI, la somma inizialmente contestata era di 5,2 miliardi di corone svedesi (495 milioni di euro), ma alla fine potrebbe essere molto più alta.
Come il Regno Unito a metà del 2020, la Svezia è diventata il secondo Paese europeo - e il primo nell'Ue - a vietare specificamente agli operatori telefonici di utilizzare le apparecchiature Huawei nell'implementazione della rete 5G dal Paese. La Svezia ha inoltre ordinato a Huawei di rimuovere le apparecchiature già installate entro il 1° gennaio 2025. Dopo un ricorso di Huawei, un tribunale svedese nel giugno 2021 ha confermato la decisione dell'Autorità svedese per le Poste e le telecomunicazioni (PTS).
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