L’azienda cinese a Parigi presenta i suoi nuovi smartphone di fascia alta: attenzione al comparto fotografico e all'intelligenza artificiale
di Gian Luca Rocco© ufficio-stampa
Pechino chiama, Parigi risponde. E non solo per la mega commessa di Airbus che Macron è riuscito a strappare a Xi Jinping, ma anche sull’asse, sempre caldo, delle telecomunicazioni. Huawei, infatti, ha scelto proprio la capitale francese per la presentazione dei suoi nuovi dispositivi. Un appuntamento, a dir la verità, che si ripete negli anni ma che assume un significato quantomeno simbolico vista la contestuale presenza del presidente cinese in città.
L’azienda, al centro di casi internazionali come il discorso sulla sicurezza delle reti 5g o sull’arresto della figlia del fondatore e relativa tensione con gli Stati Uniti, tira dritto e propone il suo ultimo smartphone: il P30, in versione Pro e versione normale. Un cellulare tecnologicamente all’avanguardia, che fa proprio il bagaglio d’esperienza che Huawei ha accumulato in questi anni soprattutto nella fascia alta, quella più profittevole ma anche esigente e poco disposta a perdonare gli errori. Uno smartphone pronto a segnare una distanza importante dalla concorrenza, grazie alle 4 fotocamere, una batteria che permette un utilizzo serrato, una ricarica ultraveloce e uno zoom mai visto prima in un dispositivo del genere.
La serie P, da sempre, rappresenta per la società cinese il suo fiore all’occhiello insieme a quella Mate. Ma mentre quest’ultima ha un occhio più per l’utenza business, la P si propone al consumatore più “casual”, con un’attenzione quasi maniacale a tutta la parte fotografica. Grazie alla partnership con Leica e a un’intelligenza artificiale sempre più all’avanguardia, l’ottica del telefono rivaleggia con le macchine fotografiche digitali per qualità e risoluzione. Senza scendere in dettagli tecnici, le quattro fotocamere posteriori, soprattutto nella versione Pro, permettono di realizzare fotografie difficilmente viste prima con un dispositivo mobile, sia per il grandangolo, sia per il teleobiettivo integrati, ma anche grazie al sensore di riconoscimento e bilanciamento dei colori che dovrebbe fornire immagini più vivide ma anche più reali. Sensori che catturano la luce in modo più accurato, regalando anche con poca luminosità degli scatti brillanti.
Anche lo zoom raggiunge nuovi livelli: tra quello ottico e quello digitale sarà possibile ingrandire le immagini di 50 volte mantenendo un nitidezza notevole. Insomma, chiunque può sentirsi un grande fotografo anche senza alcun rudimento in materia. Non solo: sarà possibile registrare video “sdoppiati”, con un soggetto ripreso dall’obiettivo principale e un altro, appaiato, registrato grazie allo zoom digitale o ottico che permetterà di realizzare dei filmati quantomeno originali con due inquadrature diverse integrate nello stesso. Così come una nuova tecnologia, chiamata TOF, con la quale “digitalizzare” oggetti della vita comune per poi inserirli nelle proprie fotografie introducendo una sorta di realtà aumentata. Potenza pura anche nella fotocamera frontale, con 32 megapixel che dovrebbero aiutare nella caccia al selfie perfetto.
Più leggero e compatto ma contemporaneamente con un display più grande del passato, e della concorrenza, il P30 porta con sé il bagaglio di esperienza che negli anni Huawei ha accumulato: un software stabile e sicuro, un design piuttosto essenziale ma curato, una resistenza agli urti e all’acqua notevole. In più, come accaduto anche in passato, l’azienda cinese rilancia a modo suo le piccole e grandi innovazioni della concorrenza. E allora display Oled dai bordi incurvati, riconoscimento facciale, un notch (ossia la tacca che contiene, sul display frontale, la o le fotocamere) talmente piccola da risultare quasi invisibile, colori cangianti, compreso un rosso ambra piuttosto originale, doppia sim e una velocità globale decisamente superiore alla media. Sparisce il sensore dell’impronta digitale (ora si può appoggiare il dito su qualsiasi parte dello schermo), ma anche l’altoparlante che viene integrato ancora una volta con il display. La batteria guadagna un 10% di durata e il “reverse charge”, cioè la possibilità non solo di ricaricare lo smartphone in wireless ma di utilizzarlo come se fosse un caricabatteria anche per accessori d’altro genere. Insomma, avete il rasoio elettrico scarico? Ci pensa il P30. Per il caffè, c’è ancora da attendere. Il tempo di trovare un posto dove mettere le cialde, ovviamente. I prezzi? In linea con la concorrenza: 1099 e 990 euro per la versione Pro (256 e 128 giga), 799 euro per il P30.