India, arriva lo smartphone più economico al mondo: costa solo 3,5 euro
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Si chiama Freedom 251, supporta le reti 3G, ha una doppia fotocamera e un display da 4 pollici. Il prezzo è contenuto anche grazie al supporto del governo
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Rivoluzione nel mercato dei cellulari low cost: una piccola azienda indiana, la Ringing Bells, ha lanciato uno smartphone che si propone come il più economico al mondo. Con un prezzo di 251 rupie (circa 3,5 euro) il Freedom 251 costa infinitamente meno rispetto a un iPhone. Il dispositivo, che supporta le reti 3G, ha due fotocamere, 8 Gb di memoria interna, un display da 4 pollici e il sistema operativo Android 5.1 Lollipop di Google.
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Supporto del governo per contenere il prezzo - Il prezzo è così basso perché lo smartphone rientra in un programma di alfabetizzazione digitale del premier indiano Narendra Modi, che vuole favorire lo sviluppo di uno smartphone sociale, accessibile a tutti. Non è la prima volta che le istituzioni indiane si mobilitano in tal senso: qualche anno fa, ad esempio, è stato lanciato il tablet Aakash, venduto a 30 dollari, distribuito nelle scuole e nelle università del Paese.
India, mercato che fa gola ai big della tecnologia - L'india con oltre 200 milioni di utenti e 1,2 miliardi di abitanti è il secondo mercato di smartphone più grande al mondo dopo la Cina. E fa gola a molti big della tecnologia che lo stanno puntando da tempo, con alterne fortune.
Ci provano Apple e Amazon - Apple sta investendo nel Paese, dove detiene il 2% del mercato smartphone, con la costruzione di un centro di ricerca a Hyderabad che prevede un investimento di 25 milioni di dollari. Mentre Amazon ha appena acquistato la società indiana Emvantage Payments per estendersi nel settore dei pagamenti mobile nel Paese.
Mentre Zuckerberg (per ora) rinuncia - Meno bene, al momento, è andata a Mark Zuckerberg. Ha provato a lanciare in India Free Basics, una costola del suo progetto Internet.org, che offre accesso gratuito ma parziale al web nei paesi in via di sviluppo. Ma pochi giorni fa è stato bloccato dall'authority Tlc indiana perché giudicato in contrasto con il principio di neutralità della rete. A questo punto Zuckerberg ha gettato la spugna e ha ritirato il progetto.