Un giorno comprenderemo i nostri amici a quattro zampe. Ma anche le balene, i pipistrelli e le api. E forse scopriremo che hanno molto da insegnarci
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Nell'intelligenza artificiale (AI) le scoperte si susseguono a un ritmo serrato. Anche i campi della scienza più distanti sono coinvolti in questa corsa tecnologica senza freni. Adesso gli scienziati pensano di costruire un "ChatGPT per animali", come lo ha definito Sara Keen, ingegnere acustico e neurobiologa esperta di percezione extra-sensoriale all'Earth Space Project (ESP).
Secondo Katie Zacarian, cofondatrice e CEO dell'ESP "la nostra missione principale è sbloccare questa comprensione del mondo animale e trasformare così facendo il nostro rapporto con la natura intorno a noi". "Gli esseri umani - ha aggiunto - hanno bisogno di cambiare drasticamente il modo in cui si relazionano con il resto della natura".
"Ho sempre sognato una macchina da Dottor Dolittle per parlare con gli animali", ha dichiarato alla BBC Yossi Yovel, professori di bioacustica all'Università di Tel Aviv. "Nello specifico sono interessato alla comunicazione vocale dei pipistrelli. Ce ne sono centinaia che emettono suoni allo stesso tempo, come possiamo riuscire a capire il senso di questa cacofonia di suoni?". Il laboratorio del professor Yovel ha a disposizione una colonia di pipistrelli. Gli animali sono liberi di uscire a caccia la notte, e ogni esemplare della colonia è monitorato dalla nascita. Adi Rachum, il collega che si occupa di dare all'AI le informazioni non nasconde l'entusiasmo: "Per una persona ci vorrebbero giorni per analizzare tutte le informazioni", ha dichiarato, "ma una AI addestrata è in grado di fare la stessa cosa in pochi minuti". Questi studi potrebbero portarci a comprendere i nostri amici a quattro zampe, ma non finisce qui.
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Un progetto ambizioso, chiamato CETI (Cetacean Translation Initiative), mira a decifrare il linguaggio delle balene capodoglio, usando algoritmi di elaborazione del linguaggio naturale. Ma ci sono anche altre iniziative che si occupano di decodificare i segnali acustici, visivi e olfattivi di diverse specie, come gli uccelli o le api e la loro "danza" in volo utile a comunicare dove si trovano fonti di cibo o i migliori luoghi in cui costruire un alveare. Tutte queste osservazioni sono state aiutate negli ultimi anni dai cosiddetti biologger, dispositivi che si adattano all'animale registrando ogni cosa: dal battito cardiaco, ai suoni semplici, fino ai movimenti. Per capire il linguaggio degli animali non possiamo imporre loro il nostro modo di parlare. Dobbiamo invece avvicinarci noi al loro modo di approcciarsi alla realtà.
La comunicazione animale può sembrare elementare, ma è tutt'altro che semplice. Per decodificare il linguaggio animale servono enormi quantità di dati e algoritmi sofisticati. Solo con potenti mezzi è possibile individuare i modelli di comunicazione. L’intelligenza artificiale è lo strumento perfetto per questo tipo di operazioni. I ricercatori stanno lavorando con gli stessi algoritmi del linguaggio naturale utilizzati per Google Translate. Un esempio è il progetto BEANS (Benchmark of Animal Sounds, "Punto di riferimento dei suoni animali"), che ha già creato un sistema di analisi dei segnali acustici per diverse specie.
già con i mezzi a disposizione attualmente, i bracconieri riproducono i suoni di accoppiamento di uccelli canori, in modo da attirarli dove possono essere catturati o uccisi. Un esempio sono i cardinali gialli, tra le specie di volatili più suscettibili a questo genere di strategia. Secondo Zacarian "è imperativo che ne consideriamo l'uso e cerchiamo di mitigare le cattive conseguenze".
Comprendere il linguaggio degli animali può avere molte implicazioni positive per la conservazione della biodiversità, la salute degli ecosistemi e il nostro rapporto con le altre specie. Potremmo scoprire se gli animali si sentono in pericolo o disturbati da alcune attività umane, e intervenire per proteggerli. Potremmo anche imparare cose nuove sul loro comportamento, la loro visione del mondo e la loro intelligenza. Ma ci sono anche sfide etiche e pratiche da affrontare. Come possiamo garantire il rispetto degli animali? E se comprenderli interferisse con le loro conversazioni? Come gestire la complessità e la diversità dei linguaggi non umani? Sono alcune delle domande che gli studiosi si stanno ponendo nell'approcciarsi al mondo della bioacustica digitale.