E' quanto emerge da uno studio francese condotto dalla Direzione generale della concorrenza, del consumo e della repressione frodi
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Sono davvero pochi, ormai, gli utenti che non ricorrono alle recensioni per fare acquisti online. I commenti sono una garanzia, un parere quasi autorevole. E, invece, secondo un’indagine svolta in Francia dalla Direzione generale della concorrenza, del consumo e della repressione frodi, in rete esistono anche le recensioni fake. Precisamente, una su tre, il 35% del totale. Il motivo? Piuttosto banale: indurre il consumatore a una decisione che altrimenti non prenderebbe.
L’indagine - L’indagine, partita nel 2010, è stata condotta su vari settori commerciali: ristoranti, alberghi, automobili, elettrodomestici, abbigliamento. E, in tutti i campi, sono state riscontrate tecniche di marketing ingannevoli. Vari gli stratagemmi: professionisti che fingono di essere consumatori e compilano recensioni favorevoli per la loro attività o contro i concorrenti (questo accade, in particolare, nel settore alberghiero); commenti veri (negativi) cancellati o nascosti; utilizzo distorto di certificazioni che attestano l’autorevolezza dell’esperienza di consumo (in Francia si chiamano NF Z 74-501).
La pratica dei commenti falsi ha ancora più rilievo se si considera che il 74% degli internauti ha rinunciato all’acquisto di un prodotto proprio a causa di una recensione negativa e che il 41% ha, invece, comprato perché spinto dai giudizi positivi. È quanto emerge da uno studio del 2014 (Baromètre annuel 2014, C to C PriceMinister-Rakuten & La Poste).
Su questo tema si indagherà ulteriormente - come riporta il portale governativo - per garantire ai consumatori un’informazione equa e affidabile e per far sì che ci sia sempre una sana concorrenza tra professionisti.