in ballo milioni di dollari per le licenze

Voci vip per l'IA? Meta cerca l'accordo con Hollywood

La società di Mark Zuckerberg ha messo sul piatto milioni di dollari per ottenere le licenze su decine di personaggi famosi per il suo chatbot già attivo sui social del gruppo negli Usa

08 Ago 2024 - 08:18
 © IPA

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Un prossimo servizio di intelligenza artificiale di Meta potrebbe avere la voce delle attrici Awkwafina, Judi Dench o di uno dei protagonisti di Tomorrowland, Keegan-Michael Key. Stando all'agenzia di stampa Usa Bloomberg, Meta avrebbe offerto milioni di dollari alle agenzie di Hollywood per ottenere la licenza delle voci di decine di personaggi famosi su cui addestrare Meta AI, il chatbot che è già presente sui social del gruppo negli Stati Uniti. Meta, infatti, avrebbe in programma di registrare le voci degli attori da usare per Meta AI su Facebook, Messenger, Instagram, WhatsApp e persino i modelli di occhiali connessi Ray-Ban.

L'IA del colosso americano non è ancora disponibile in Unione Europea per via delle stringenti normative sulla gestione dei dati a cui l'intelligenza artificiale avrebbe accesso. 

Riguardo al possibile accordo di Meta con Hollywood, Bloomberg afferma che le trattative si sono interrotte più volte, con le parti che non sono riuscite ad accordarsi sui termini di utilizzo delle voci. A quanto pare, Meta vorrebbe finalizzare la collaborazione prima della conferenza Connect di settembre, dove dovrebbe presentare nuove soluzioni di intelligenza artificiale.

Durante lo stesso evento, ma l'anno scorso, la società aveva svelato una piattaforma di chatbot con 28 "personaggi" doppiati da celebrità, tra cui Snoop Dogg e Paris Hilton, prima di abbandonare il progetto per motivi non precisati. Tra i partner della nuova iniziativa potrebbe esservi il sindacato Sag-Aftra, lo stesso che ha partecipato al lungo sciopero della filiera cinematografica Usa lo scorso anno, per la richiesta di maggiori tutele per gli attori, nel mezzo del boom degli usi, e abusi, di piattaforme di intelligenza artificiale generativa.

Uno dei concorrenti di Meta, OpenAI, ha dovuto ritirare la voce del suo chatbot, ChatGpt, perché troppo somigliante a quella dell'attrice Scarlett Johansson, evitando così una pesante causa legale.

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