Il dispositivo rivoluzionario, in grado di spingere astronavi senza usare combustibili, è stato approvato dal centro Johnson di Houston. Rimane, però, una certa diffidenza sulla sua reale efficacia
Il motore spaziale EmDrive, definito 'impossibile' perché promette di produrre energia dal vuoto e spingere astronavi senza usare combustibile, ha superato i test svolti nel centro Johnson della Nasa a Houston. I dati ottenuti sotto la guida di Harold White, dei laboratori Nasa Eagleworks, e pubblicati sulla rivista Journal of Propulsion and Power indicano che il dispositivo, che sembrerebbe violare alcuni dei principi cardine della fisica, funziona, anche se debolmente.
"Se fosse vero, sarebbe una rivoluzione per l'intera civilta'', non solo potremmo andare su Marte in pochi giorni ma avremmo energia a costi bassissimi estraendola dal vuoto", così ha dichiarato il Prof. Giancarlo Genta, esperto di propulsione spaziale del Politecnico di Torino.
Da alcuni anni la tecnologia battezzata EmDrive, ideata dall'ingegnere britannico Roger Shawyer, ha attirato le attenzioni di molti in quanto sarebbe capace di produrre spinta senza usare nessun propellente. Alimentato solo dall'elettricità, EmDrive sarebbe in grado di generare una spinta che seppur debole potrebbe rivoluzionare il mondo dei voli spaziali. Il grande problema però e' che il dispositivo sembrerebbe violare alcuni principi cardine della fisica e nessuna spiegazione alternativa si e' dimostrata finora convincente.
Infatti, malgrado i risultati certificati da ricercatori credibili, EmDrive continua però ad esser visto con diffidenza. "Possono esserci errori nei test - ha proseguito il ricercatore Genta - sfuggiti finora e anche se il fenomeno esistesse davvero senza comprensione teorica non si potrà andare avanti. Basti pensare all'elettricità. Alcuni aspetti del fenomeno erano noti ma solo con la comprensione teorica di Faraday si e' capito come sfruttarla".