L'uso di tali macchine porterebbe gli esseri umani a sbarazzarsi di altri uomini molto più velocemente e su una scala mai vista prima
© ap-lapresse
Dopo l’ipervelocità, l’evoluzione della guerra sottomarina e le armi nucleari, la robotica si cimenta con l’arte della guerra e le prospettive sono terrificanti. A lanciare l’allarme ci ha pensato Elon Musk, patron di Tesla, assieme ad altri 116 scienziati che operano nella robotica e nella Intelligenza Artificiale, che si sono ritrovati a Melbourne nella IJCAI, International Joint Conference on Artificial Intelligence, e hanno sottoscritto una lettera, inviata all’Onu, in cui hanno espresso preoccupazione per lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale, specificamente in campo militare, per la realizzazione di droni e altre armi autonome intelligenti.
“Fermate i soldati-robot, sono un pericolo per l'umanità”. Così comincia l’appello all’Onu lanciato dagli esperti dell’Intelligenza Artificilale per fermare i cosiddetti robot killer, in linea con il precedente monito lanciato nel 2015 da centinaia di esponenti del mondo della ricerca universitaria, tra questi Stephen Hawking. Nella lettera all'ONU, Musk e gli altri scienziati hanno proposto una riflessione seria e concreta sui possibili scenari futuri suggeriti dallo sviluppo di tali tecnologie e sull'impiego errato e pericoloso che gli stessi esseri umani potrebbero farne, lanciando un appello per vietare l’uso di armi letali autonome, come è successo per le armi chimiche e biologiche, che costituirebbe un passo decisivo verso la terza guerra mondiale: "le armi letali autonome – spiegano i ricercatori - minacciano di essere la terza rivoluzione in campo militare. Una volta sviluppate, permetteranno ai conflitti armati di essere combattuti su una scala più grande che mai, e su scale temporali più veloci di quanto gli umani possano comprendere: sono armi che despoti e terroristi potrebbero rivolgere contro popoli innocenti, oltre che armi che gli hacker potrebbero riprogrammare per comportarsi in modi indesiderabili. Non abbiamo molto tempo per agire: una volta aperto il vaso di Pandora, sarà difficile richiuderlo".
Disporre di un esercito di robot-killer porterebbe presumibilmente gli esseri umani, e non le macchine, a sbarazzarsi di altri uomini molto più velocemente e su una scala mai vista prima. "Se si trattasse soltanto di robot contro robot – aggiungono i ricercatori - un conflitto sarebbe un'attività poco efficace, visto che è più semplice implementare delle sanzioni piuttosto che sprecare milioni di dollari in un ‘match’ tra macchine intelligenti. Purtroppo è più probabile che i robot killer vengano utilizzati per attaccare altri esseri umani. Per questo dobbiamo sforzarci di trovare modi per prevenire un simile disastro, per proteggere i civili dagli abusi e per evitare gli effetti destabilizzanti di queste tecnologie."