Gli esperti consigliano di scegliere come password una parola legata alla nostra vita e di aggiungere simboli e numeri
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La nostra privacy online è sufficientemente protetta? Lo scandalo delle foto osé rubate alle celebrità e pubblicate sul Web ha riportato l'attenzione sul problema della sicurezza informatica. Il 31 agosto le immagini di più di 100 persone, fra cui le attrici Kirsten Dunst e Jennifer Lawrence, sono state hackerate e pubblicate sul sito 4chan. Secondo alcuni esperti di sicurezza le foto sarebbero state prese da iCloud.
Cosa è successo - iCloud è il servizio di archiviazione che si trova sugli iPhone di Apple. iCloud raccoglie foto, video, email, contatti e altri file online, permettendo all'utente di sincronizzare i suoi dati su diversi dispostivi. La Apple finora ha escluso la possibilità che il servizio sia stato hackerato.
Secondo il sito di tecnologia Techcrunch, il meccanismo di sicurezza di iCloud è molto difficile da superare ed è più probabile che l'hacker abbia colpito le vittime utilizzando tecniche di ingegneria sociale (lo studio del comportamento di un individuo) o il servizio “ricordami la password”.
Le vittime sono persone molto famose e informazioni sulla loro vita personale sono facilmente rintracciabili e utilizzabili per indovinare la loro password. Un'altra possibilità è che gli hacker abbiano fatto ricorso a software che generano migliaia di password all'ora, e che abbiano provato con ciascuna ad accedere all'account della vittima.
Come difendersi – Colpire con queste tecniche le persone comuni è molto più difficile, ma è comunque essenziale dotarsi di password inattaccabili. La password ideale è una parola lunga e complessa, infarcita di lettere, numeri e caratteri speciali. In questi casi la memoria non basta: meglio affidarsi a delle semplici regole.
La prima è scegliere una parola legata alla nostra vita, qualcosa che soltanto noi possiamo conoscere, come il nome di un amico o il titolo del nostro libro preferito.
La seconda è sostituire alcune lettere con dei numeri. Per aumentare la difficoltà di riconoscimento, si può aggiungere un numero alla fine, sempre legato al nostro vissuto, e dei caratteri speciali all'inizio o alla fine della password.
Infine, per facilitare la memoria, si può inserire una lettera in maiuscolo alla fine della password, legata al servizio da proteggere: ad esempio, G per la Gmail o B per la banca.