elettronica vintage

Tanti auguri al videoregistratore: ha solo quarant'anni ma è stato già rottamato

L'elettrodomestico, piombato nelle case Usa nel 1975, rivoluzionò i consumi e innescò la prima guerra tra formati per l'home video: betamax contro vhs

31 Mag 2015 - 10:11

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Sono 40 le candeline sulla torta del videoregistratore, che, nel 1975, fece il suo debutto nel mercato tecnologico prima del Giappone, il 10 maggio, poi degli Usa, il 7 giugno, per arrivare a invadere i salotti europei tre anni dopo. Il primo modello fu il Betamax di Sony, ingombrante, costoso e complicato da far funzionare; ma rivoluzionò i consumi televisivi e fece scoppiare la prima grande guerra per l'home video tra formati elettronici. Sfida che il Betamax, pioniere rispetto al Vhs (Video Home System) della società Jvc, perse subito.

Tanti auguri al videoregistratore: ha solo quarant'anni ma è stato già rottamato

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Al videoregistratore, che oggi appartiene al mondo dell'antiquariato, surclassato negli ultimi anni da dvd e streaming, va riconosciuto il primato di aver concesso la possibilità ai consumatori di guardare un film comodamente dal divano di casa, nel momento desiderato, e, soprattutto, di registrare un programma tv per poterlo rivedere ogni volta che si voleva. In pratica, l'"on demand" prima che il termine "on demand", attualissimo ai giorni nostri, venisse coniato.

Quanto al betamax, cadde in disgrazia già al momento del decollo: nel 1976 la società Jvc brevettò il formato vhs, che ebbe la meglio, per via di elementi tecnici ma soprattutto per le scelte adottate dalla casa di produzione. Le videocassette vhs, infatti, avevano una durata maggiore (quattro ore contro l'ora o poco più del beta) e la Jvc decise di cedere la licenza di fabbricazione a tutte le industrie che volevano produrre videoregistratori.

Di conseguenza, il prezzo degli apparecchi diminuì e le case cinematografiche iniziarono a produrre un maggiore numero di copie di film in formati compatibili per il vhs. In più sul formato di Sony cadde pesante una scure legale: Universal Studios e Disney avviarono una causa sulla possibilità dei consumatori di poter registrare materiale con copyright.

Solo nel 1984 il videoregistratore fu dichiarato "non colpevole" di pirateria. Ma davanti alla diffusione del vhs a fine anni '80, anche Sony si arrese, cominciando a produrre apparecchi compatibili col vhs.

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