"Riusciamo a 'etichettare' i dati radiologici 10 volte più velocemente del normale", spiega a Tgcom24 Alberto Rizzoli
di Giorgia Argiolas© V7
La startup tecnologica V7, con sede a Londra, ha sviluppato un'app che sfrutta e migliora la performance dell'intelligenza artificiale per interpretare qualunque tipo di immagine medica. Ne abbiamo parlato con il co-fondatore e amministratore delegato dell'azienda Alberto Rizzoli, già salito agli onori della cronaca per aver ideato Aipoly, un'app che identifica migliaia di oggetti in tempo reale per aiutare i non vedenti e gli ipovedenti. "Permettiamo ai nostri clienti di trasformare la conoscenza umana in modelli di intelligenza artificiale, migliorandone l'accuratezza. Grazie alla nostra app, le diagnosi sono più veloci e in certi casi anche più precise. Più o meno, riusciamo a 'etichettare' i dati radiologici 10 volte più velocemente del normale", spiega il ceo di V7, che proprio in queste ore ha annunciato un round di finanziamento di Serie A da 33 milioni di dollari.
Come funziona l'app?
L'app permette all'intelligenza artificiale di apprendere dal lavoro di ogni giorno di migliaia di utenti umani. Faccio un esempio. Quando un patologo cerca una cellula di cancro in un'immagine istologica, l'app è capace di apprendere da quell'identificazione fatta per poi migliorare un sistema di intelligenza artificiale che trova le cellule autonomamente. Nello specifico, per trovare una cellula cancerogena dopo uno screening per il tumore al pancreas ci vogliono più o meno 13 ore, con l'intelligenza artificiale può essere trovata in pochi secondi. Noi permettiamo ad aziende come GE Healthcare e Siemens e a tutti i maggiori produttori di dispositivi medici di poter creare un'intelligenza artificiale più precisa per questo tipo di identificazione. Un altro esempio. Quando un radiologo diagnostica una frattura, permette all'intelligenza artificiale di imparare da quella opinione per poi migliorare il suo sapere nei casi simili futuri. Se lo fanno migliaia di radiologi allo stesso tempo si può creare un'intelligenza artificiale che è più capace e intelligente dei medici stessi.
Che vantaggi dà a medici e pazienti?
La diagnosi è più veloce e in certi casi anche più precisa. Perché l'intelligenza artificiale è capace di apprendere da migliaia di diverse menti e riesce a trovare pattern e indicazioni che spesso possono nascondersi in miliardi di dati.
Come può l'intelligenza artificiale accelerare l'innovazione nel campo medico?
L'intelligenza artificiale, in generale, è molto adeguata per capire le patologie. Infatti, i dati che fornisce il corpo umano non sono strutturati, non possono essere 'indicizzati' dai professionisti e l'IA è comunque capace di apprenderli. Riesce a osservare il lavoro e a emularlo. In particolare, nel campo medico, capisce e racimola l'intelligenza di diversi medici all'interno di un modello, con il quale impara a identificare gli "oggetti" - in questo caso la cellula di cancro, un nodulo, una patologia - in maniera più precisa di un medico solo.