Marche da scoprire

Marche: i misteri e le alchimie della Villa del Balì

I segreti nascosti di una delle più belle ville seicentesche nella provincia di Pesaro e Urbino

03 Mar 2014 - 12:18

Tutti la conoscono come Villa del Balì, ma il suo "vero" nome è Villa San Martino. Si trova nelle Marche, a Saltara, in provincia di Pesaro e Urbino, ed è adiacente ad un fitto bosco in una prospettiva straordinariamente panoramica. Deve il suo nome al grado più alto negli antichi ordini cavallereschi e la sua visita è un vero must per chi è appassionato di esoterismo e della storia dei Cavalieri Templari. Tra queste mura sono stati scritti infatti capitoli importanti della storia di questo ordine, i cui riti e misteri sono custoditi nella cripta della Villa. Questa splendida dimora seicentesca è tornata agli antichi splendori dopo un recente restauro. 

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La Villa del Balì si trova in località San Martino, nel piccolo borgo medievale di Saltara, che probabilmente deriva il suo nome da "Saltarius", termine che anticamente indicava il guardiaboschi: la costruzione si trova infatti al limitare di una densa foresta, nella quale nell’antichità sorgeva un tempio dedicato al dio Marte. Nel corso del tempo fu facile poi il passaggio da "Marte" a "Martino": testimonianze storiche parlano di una cappella dedicata a San Martino già nel 1165 e non è da escludere che fino al 1.300 la cappella fosse una commenda templare. Nel prato antistante la Villa si trova una cripta, purtroppo ancora in restauro e quindi non accessibile ai visitatori: tutta la struttura veniva usata per iniziazioni a ordini cavallereschi, molti dei quali affondano le proprie radici in tradizioni criptiche. 

Il primo aspetto che cattura l'attenzione è il suggestivo panorama sulla Valle del Metauro; è proprio per questo motivo che nel  tardo Cinquecento Vincenzo Negusanti, vescovo di Dalmazia e decano del Concilio di Trento, reastaurò la villa e la utilizzò come luogo di studio, riposo e meditazione. Negusanti infatti era grande esperto di astronomia e,per poter osservare gli astri dalle sue quattro torri - costruite appositamente per questo scopo ma oggi purtroppo scomparse – scelse di vivere in questa dimora sino alla morte. 
© Tgcom24

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Un secolo più tardi la villa fu ceduta al Conte Gastone Marcolini, Gran Priore Balì dell’ordine dei cavalieri di S. Stefano Papa e Martire, e rimase di proprietà della famiglia Marcolini fino al 1852. In seguito divenne proprietà della Compagnia di Gesù e, in tempi moderni, del Comune di Fano. Proprio dal titolo del conte Marcolini la villa prese il nome di Villa del Balì, con cui oggi è conosciuta. Al Conte Marcolini si deve anche la realizzazione della cripta sotto il prato antistante la villa. 
La struttura sotterranea, con un abside e due tabernacoli collocati di fronte all'ingresso, è composta da quattro croci di Lorena, disposte a formare quattro angoli retti. Ha una struttura molto regolare, con uno dei bracci che si allunga fino a scendere in una stanza quadrata posta a sette metri di profondità. Nella volta a botte che costituisce il soffitto è dipinta una grande croce bianca e rossa:  è proprio questa particolare simbologia a collegare la villa all'Ordine dei Templari. I mattoni del pavimento sono disposti anch'essi a formare una croce, al centro della quale si trova un pozzo cieco, altro elemento di grande interesse simbolico che rappresentava probabilmente la comunicazione con il mondo degli Inferi o che poteva essere utilizzato per le cerimonie di purificazione precedenti all'iniziazione del cavaliere (“Veglia della spada”). Perfino san Giovanni nel suo Libro dell'Apocalisse parla del “pozzo dell'abisso” da cui salgono fuoco e zolfo, in cui per mille anni il diavolo, sconfitto, viene tenuto prigioniero.  
Oggi la Villa del Balì è sede di un modernissimo centro scientifico. Il Museo del Balì, nel suo ruolo di "science center" rinnova un’antica tradizione di ricerca, in accordo con la vocazione scientifica della Villa. Ospita diverse  attività legate a varie discipline, tra cui la fisica, la matematica, l’astronomia e l’astrofisica. All'interno si trovano il planetario e un sistema di interfaccia digitale con il telescopio riflettore, collocato nel parco della villa, per osservazioni notturne dirette del cielo. 
Per informazioni:
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Per scoprire i buoni sapori marchigiani, guarda il video tratto dall'archivio di Melaverde

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