Un viaggio tra le creature del grande Nord
La renna è la regina incontrastata delle regioni artiche e subartiche; colore e dimensione variano notevolmente a seconda della sottospecie, alcuni esemplari maschi possono superare il considerevole peso di 300 chilogrammi, a dispetto dei 90 raggiunti dalla più piccola renna delle Svalbard, che con le sue zampe corte non supera gli 80 centimetri di altezza al garrese. I palchi sono presenti in entrambi i sessi, anche se nei maschi sono generalmente più grandi e in alcune varietà le femmine ne sono sprovviste; cadono una volta all’anno per poi ricrescere. Sono ruminanti e si nutrono di muschi, licheni ma mangiano anche foglie di salice e betulla, nonché carici ed erba.
Le renne più famose provengono dalla Lapponia e si chiamano Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donner e Blitzen e sono quelle che trainano la slitta di Babbo Natale.Ma fantasticherie a parte, in Lapponia, le renne vengono ancora impiegate per trainare i pulk, le tradizionali slitte scandinave, ormai impiegate solo in particolari occasioni e feste.E’ un tipo di slitta che si muove a passo d’uomo, poiché le renne seguono l’andatura di una guida che, con una fune, tiene il capobranco. Per i popoli circumpolari, la renna ricopre da sempre un ruolo importantissimo, poiché se ne utilizza pressoché ogni parte, è fonte di carne, latte, grasso, cuoio, pelli, ossa per realizzare utensili ed è marginalmente utilizzata anche come mezzo di trasporto; si ritiene che il suo addomesticamento sia iniziato tra l'età del bronzo e quella del ferro. Le renne tuttavia, non sono considerate animali propriamente domestici, poiché vagano libere sui territori di pascolo, i sami della Lapponia, ne seguono gli spostamenti, allestendo, di volta in volta, le loro tradizionali tende, fatte con legno, zolle erbose e riscaldate all’interno da falò e calde pelli.