Donnavventura: in Guatemala alla scoperta di Antigua
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Una città dall'architettura coloniale, tra strade acciottolate e case dalle calde tonalità senape e ocra
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Distesa nella Valle de Ponchayad una altitudine di circa 1.536 metri ed incorniciata da valli e da vulcani, Antigua, l'antica capitale del Guatemala, stupisce per la sua bellezza. Suggestive strade acciottolate, case dalle calde tonalità senape e ocra, ricche di dettagli coloniali ed un grande parco centrale, sono i suoi elementi distintivi. Non per nulla è considerata tra le più belle città dell'America Centrale.
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Fu fondata nel 1524 con il nome di Santiago de Guatemala, venne distrutta e riedificata due volte, nel 1527 e nel 1543 nella location attuale. Fu capitale coloniale per 230 anni, resistendo ad inondazioni, eruzioni vulcaniche e scosse sismiche sino al 1773 quando il terribile terremoto Santa Maria ne distrusse nuovamente ampia parte.
A seguito di questa ennesima catastrofe naturale, si decise di spostare la capitale in una zona più sicura e venne scelta Guatemala City. Antigua Guatemala, la "Vecchia Guatemala", fu lentamente ricostruita, conservando gran parte della propria personalità e degli elementi architettonici del passato che l'avevano caratterizzata, tant'è che nel 1979 è stata inserita dall'UNESCO tra i Patrimoni Mondiali dell'Umanità.
Antigua è stata il centro culturale, economico, religioso e politico dell'intera regione, fino allo spostamento della capitale e nell'arco di tre secoli aveva acquisito un consistente numero di edifici di rilievo, la maggior parte dei quali risale al XVII e XVIII secolo, epoca in cui la città era un ricco avamposto spagnolo. Sulla Plaza Mayor si affacciano molti monumenti storici come la Cattedrale, il Palazzo dell'Arcivescovo, il Palazzo Reale o de los Capitanes Generales ed il Municipio che ospita anche il Museo de Santiago.
Per quanto riguarda l'artigianato, Antigua è famosa da sempre per la lavorazione della giada, diffusa pressoché ovunque nel centro storico. Il Parco Centrale è il vero punto focale della città, sempre affollato di persone, musicisti, artigiani e viaggiatori curiosi di scoprire questa città vibrante e colorata, famosa anche per le folkloristiche celebrazioni religiose che si svolgono durante la Settimana Santa fino a Pasqua.
Anche il territorio circostante non manca di attrattive, croce e delizia di una città che ha sempre pagato alla natura un prezzo molto alto. E' circondata da tre vulcani, il Volcán Agua, che svetta a sud-est, visibile da ogni punto della città, il Volcán Acatenango a ovest e a sud-ovest il Volcán Fuego, riconoscibile dal pennacchio di fumo e famoso per la sua costante anche se debole attività. I tre vulcani appaiono anche nello stemma cittadino, sovrastati dalla figura di San Giacomo apostolo a cavallo, iconografia molto diffusa in Spagna, che rimanda alla battaglia di Clavijo combattuta da Ramirez I delle Asturie contro i saraceni il 23 marzo 844.
Le sorti per i cristiani stavano volgendo al peggio quando nella notte San Giacomo apparve al re incoraggiandolo a combattere. L'indomani apparve nuovamente sul campo di battaglia con le armi di cavaliere montando un cavallo bianco e portandoalla vittoria le schiere cristiane, ponendosi alla loro testa. Da lì nacque l'epiteto Matamoros, uccisore dei mori, con conseguente iconografia cavalleresca che dalla Spagna si diffuse nei territori conquistati oltreoceano.