Donnavventura: una fuga nella laguna di Bacalar
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Un luogo naturalistico dalla bellezza quasi fiabesca
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Quasi al limitare della costa dello stato di Quintana Roo, nella penisola dello Yucatan, in Messico, si trova una laguna dalla bellezza fiabesca, che pende il nome dalla vicina cittadina di Bacalar. Il nome potrebbe derivare dal termie maya b'ak halal che significa: circondato dai canneti, che tuttora orlano questo specchio d'acqua chiara, che si estende per chilometri seguendo il profilo della costa.
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I fondali bassi e la scintillante sabbia bianca che li ricopre, fanno si che l'acqua sia particolarmente trasparente, non per nulla la laguna viene anche chiamata La Baia dei 7 colori, perché tali e tante sono le tonalità di azzurro che si avvicendano, regalando a questo luogo sfumature e riflessi davvero unici. La laguna è alimentata dalle acque dolci di alcuni cenote, molto diffusi in questa regione, ed ha uno sbocco nel Mar dei Caraibi, passaggio attraverso il quale i pirati penetravano nel tentativo di conquistare la città di Bacalar.
Questa zona infatti, ha sempre esercitato un grande interesse nei conquistatori; i maya la abitarono già a partire dal 200 a.C. circa, mentre i primi coloni europei vi si insediarono a metà del XVI secolo. Gli spagnoli conquistarono la regione e la difesero strenuamente dagli attacchi dei pirati inglesi e francesi che miravano a depredare e conquistare il territorio.
Proprio per difendersi da tali attacchi, nonché dalle incursioni degli indios provenienti dall'entroterra, venne edificato a Bacalar il forte di San Felipe, dotato di poderosi cannoni posti sui bastioni e pronti a far fuoco sui nemici. Il forte mantiene tutt'ora la sua originaria imponenza ed è il simbolo della città; oggi ospita un museo all'interno del quale sono esposti armamenti e uniformi coloniali risalenti al XVII e XVIII secolo, da qui inoltre, si può ammirare la laguna, godendo di una posizione sopraelevata.