Una pittoresca passeggiata tra casette variopinte e antiche tradizioni
Burano è una minuscola perla dai mille colori dispersa nella laguna veneta. Viene definita isola “Natia” in quanto, proprio qui, si stanziarono i primi abitanti che decisero di abbandonare la terraferma per sfuggire alle invasioni barbariche. Inconfondibile grazie alle sue numerose casette colorate che la rendono unica nel suo genere, tanto da esser definita e riconosciuta come una delle città più colorate al mondo.
Tutti i visitatori rimangono affascinati dalle sue mille sfumature che si riflettono nelle acque verdi dei canali e dal tipico "Campanìl Storto”, campanile pendente simbolo distintivo della città.
Queste casette creano un mix di tinte e colori pastello che danno vita a svariate leggende. Si racconta che, un tempo, i pescatori avessero colorato le loro abitazioni per differenziarle le une dalle altre e poterle riconoscere anche da lontano, specialmente ritornando dal mare nelle giornate di fitta nebbia o dopo le serate di festa più goliardiche.
Visitare questa località significa aprire le porte a un mondo antico, quieto, e soprattutto autentico, dove è possibile assaporare la tradizione.
Non c’è modo migliore per godersi questa realtà semplice e genuina se non alloggiando in un albergo diffuso come “Casa Burano”, avendo così l’impressione di aver fatto un tuffo nel passato.
Si tratta di casette originali di pescatori che però danno la possibilità di vivere da local, arredate in stretta sinergia con l’artigianato veneto.
Burano è famosa anche per i merletti fatti a mano. La storia del merletto si perde nella notte dei tempi ed è legata a molte congetture e racconti. Per alcuni la tipica lavorazione buranella è connessa alla tradizione marinaresca, per altri, invece, si racconta che un giorno una ragazza ricevette in dono dall’amato un’alga e, per conservarla, la ricamò. La lavorazione del merletto risale al 1400, un’arte talmente elegante e raffinata che ben presto conquistò tutte le corti europee, diventando un simbolo di prestigio riconosciuto ancora oggi.
A pochi passi da Burano, collegata tramite un ponte di legno, si trova Mazzorbo, in cui spicca la Tenuta Venissa: una vigna murata dove si produce vino autoctono, con l’uva dorona, in un piccolo ettaro di terreno situato proprio sull’isola. Si tratta di un vitigno che nel corso dei secoli si è adattato alle condizioni climatiche della laguna: due volte l’anno viene allagato dall’acqua, giusto per poche ore, e ciò conferisce la mineralità e il carattere che lo diversificano.
L’etichetta delle bottiglie è molto particolare, completamente oro, realizzata in maniera tradizionale dai battilori di Venezia.
Tra queste vigne è possibile scorgere dei particolari fiori viola che in realtà sono carciofi, frutto della produzione locale.
È a questi vitigni che guarda l’ospite che si siede ai tavoli di Venissa, un ristorante che si propone di portare a tavola tutti i sapori della laguna, tramite un viaggio di sapori e sensazioni tali da ricevere una stella Michelin.
La laguna di Venezia è un luogo magico che ravviva e rapisce tutti i sensi; un arcobaleno di colori, un insieme di sapori e profumi che la rendono una meta imperdibile.