Donnavventura: Wadi Rum, il deserto rosso
© Donnavventura
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La Giordania più selvaggia ed affascinante tra dune, cammelli e campi tendati
Siamo in Giordania, in uno degli ambienti più spettacolari del Medio Oriente: il deserto del Wadi Rum. Copre una superficie di circa 450 chilometri quadrati, ed è un alternarsi di altopiani, vallate, grandi massicci rocciosi e dune di sabbia rossa. È stato dichiarato patrimonio dell’Unesco ed anche area protetta, proprio per tutelarne l’unicità dal punto di vista geologico e faunistico.
In questa zona vivono ancora delle comunità di beduini in campi tendati, sempre pronti ad accogliere i visitatori con una tazza di caldo tè alla menta.
È nel deserto del Wadi Rum che sabbia e roccia creano panorami mozzafiato dalle forte tinte scarlatte. È anche detto “valle della luna“, perché i suoi paesaggi ricordano proprio quelli lunari.
Arenaria, granito e basalto, sono questi i tre tipi di roccia che formano le montagne del Wadi Rum, dando vita ad una vera e propria meraviglia geologica la cui formazione è dovuta in gran parte all’azione del vento che ne ha levigato ed addolcito le forme creando delle sculture naturali.
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Questa zona è stata scelta come quartier generale da Lawrence d’Arabia, il leggendario ufficiale dell’esercito inglese, ma anche agente segreto, scrittore ed esploratore che aveva avuto un ruolo fondamentale come paladino nella rivolta araba contro gli ottomani durante la Prima Guerra Mondiale.
Lui aveva definito questa terra come divina, echeggiante ed immensa… tre aggettivi che ne racchiudono l’unicità.
Wadi significa “valle” e Rum, in aramaico, “alta”, quindi “valle alta”. In tutto il Wadi Rum infatti troviamo alti promontori rocciosi, gole e canyon profondi, ed anche archi e ponti di roccia.
Il cinema ha contribuito a rendere la Giordania molto famosa in tutto il mondo, sono infatti molte le pellicole ambientate nel deserto rosso del Wadi Rum, tra loro sicuramente da ricordare “Lawrence d’Arabia” film di David Lean del 1962 che si aggiudicò ben sette statuette degli Oscar. Ma non solo, è sempre qui che è stato girato “L’ascesa di Skywalker” di J.J. Abrams del 2019, nono episodio della saga di Star Wars.
Attraversare il deserto sul dorso di un cammello è il modo migliore per immedesimarsi nella vita dei beduini, una vita vissuta in simbiosi con il deserto e in continuo movimento.
La parola beduino deriva dall’arabo e significa “abitante della steppa” e viene usata per identificare un popolo viandante antico che abita nei vasti deserti aridi del Medio Oriente e nord Africa.
Nel Wadi Rum esistono diverse opzioni e campi dove poter trascorrere la notte, da quelli più moderni, come le speciali bubble room, a quelli più autentici e tradizionali come le tende beduine.
Nel deserto però non mancano le sorprese: è proprio qui che il team di Donnavventura si è imbattuto casualmente in una curiosa ed inaspettata corsa di cavalli organizzata lungo un faticoso percorso di bel 120 chilometri di fuoripista tra le dune di sabbia rossa. I fantini sono prevalentemente giordani ed inglesi, ma non solo: una vera e propria competizione internazionale!
Al tramonto, la luna si cela alla distesa di sabbia rossa, anticipando la volta stellata…una vera magia.