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Petra: un tesoro scavato nella roccia

Un parco archeologico tra templi e tombe scolpite nella roccia della Giordania

29 Set 2016 - 15:53

Chi guidava le carovane attraverso la penisola del Sinai raccontava meraviglie di una città interamente scavata nell’arenaria rossa e celata in una gola ben nascosta tra le montagne, nel cuore del deserto. Si trattava della città di Petra, culla della civiltà nabatea, che oggi come allora incanta chi ha il privilegio di visitarla.

Anticamente chiamata Requem, Petra era un luogo affascinante, crocevia di merci e culture, tanto grande che si diceva occorresse un giorno per attraversarla. Era la capitale dei Nabatei, una popolazione nomade proveniente dalla penisola arabica che, durante la dominazione persiana, occupò un precedente insediamento risalente all'età del ferro, rifondandolo e arricchendolo di monumenti.

Fu ritrovata nel 1812 dal viaggiatore ed esploratore svizzero Johann Burckhardt, alla cui tenacia ed intuito si deve alche la scoperta del tempio di Abu Simbel in Egitto. Nel regno del popolo nabateo, confluivano le strade commerciali che univano l’Asia al Mediterraneo, per questo nelle sue strade si parlavano lingue diverse, convivevano pacificamente arabi, greci, ebrei, romani, siriani e si praticava ogni tipo di rito.

Per raggiunge Petra si deve percorre il Siq, una strettoia lunga poco più di un chilometro alla fine della quale appare, come un miraggio, il Tesoro, così è chiamato il più rappresentativo monumento del sito archeologico giordano. Il nome deriva dalla falsa credenza che vi fosse custodito un tesoro dei faraoni, ma l’esatta funzione di questo maestoso edificio non è stata ancora accertata in maniera definitiva. Una delle ipotesi ricorrenti è che si tratti di un monumento funerario o di un tempio, se non addirittura di un luogo dove venivano custoditi documenti.
a sua costruzione risale al periodo compreso fra il 100 a.C. e il 200 d.C. L'intero parco archeologico si estende su un'area di 264 chilometri quadrati, ma il centro della città è compreso in 6 chilometri quadrati, nei quali si susseguono tombe scolpite nella roccia, mentre degli edifici costruiti a livello del suolo, dalle residenze ai templi, sono rimaste poche tracce, specie a causa dei frequenti terremoti. Quasi del tutto intatto è il teatro, ricavato modellando il fianco di una montagna di arenaria e ampliato dai conquistatori romani così da ospitare ben 8500 persone. Petra, nel suo momento di massima espansione, ospitava 30.000 persone.

Il sito continua ad essere oggetto di studio, secondo nuovi calcoli, gli edifici furono eretti in modo da allinearsi con gli spostamenti del Sole nel cielo e riflettere solstizi ed equinozi in una sorta di luce divina. I ricchi commercianti di spezie che la abitavano, adoravano il Sole, tra le altre divinità, e davano grande importanza ai vari eventi astronomici determinati dai suoi spostamenti nel cielo.

Altre ricerche invece hanno permesso di individuare una piattaforma cerimoniale di forma quadrata, individuata grazie ad uno studio effettuato con droni e satelliti. Questa costruzione molto probabilmente aveva una funzione legata a cerimonie pubbliche ma, al momento, non è ancora iniziata una campagna di scavo. La presenza in superficie di ceramiche risalenti alla metà del II secolo a.C. suggerisce che la costruzione della struttura sia databile alla prima fase dello sviluppo dell'edilizia pubblica dei Nabatei, mentre i monumenti più noti di Petra, come il Tesoro e il Monastero, appartengono al periodo di massimo splendore della città, che va dalla fine del primo secolo a.C. al secondo d.C. La scoperta più recente invece ha portato alla luce gli antichi giardini monumentali ed una piscina di 44 metri. Petra infatti, pur trovandosi nel bel mezzo del deserto, era una città florida grazie ad un elaborato sistema idrico, costituito in parte da canaline ancora oggi ben visibili lungo le pareti che conducono alla città e vi si snodano all’interno.

Chiunque giungesse nella capitale nabatea rimaneva colpito dall’abbondanza di acqua, simbolo di ricchezza. In virtù della sua unicità Petra è entrata a far parte dei Patrimoni Mondiali d’Umanità Unesco, nel 1985.

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