TRA TURISMO E FUTURO

Andermatt, il borgo che rinasce tre volte: sarà la culla del turismo svizzero

Il gruppo egiziano Sawiris ha investito 1,8 miliardi di franchi per hotel a 5 stelle, stazioni sciistiche, campo da golf e infrastrutture. Già attivo il deluxe Chedi. Prevista l'esenzione fiscale

di Sauro Legramandi
25 Lug 2017 - 11:21
Il centro storico di Andermatt © ufficio-stampa

Il centro storico di Andermatt © ufficio-stampa

Se fosse un film, il titolo sarebbe "Andermatt, il paese che rinasce tre volte". Di romanzato in quest’angolo di Svizzera invece c’è ben poco: c’è un gruppo finanziario che fa capo all’egiziano Samih Sawiris che sta cercando di risollevare la valle d’Orsera. La sua società ha investito 1,8 miliardi di franchi svizzeri per trasformare Andermatt e dintorni nella culla del turismo mitteleuropeo. Quando l’ultimo muratore avrà finito l’ultimo turno di lavoro, qui ci saranno sei hotel a 4 e 5 stelle, 42 condomini per 500 appartamenti, 25 ville singole, una nuova stazione sciistica e una linea ferroviaria, Cervino-San Gottardo, all’altezza della situazione. Il campo dal golf c'è già. Non c'è da spaventarsi: viste le premesse (ossia quanto già edificato a oggi), sarà sempre la natura a farla da padrone su cemento e derivati.

Sawiris e la sua Andermatt Swiss Alps sono chiamati a far rialzare la testa a questa valle ancora una volta, ossia la terza. Andermatt, e in generale l’Orsera, sanno cos’è la crisi. I residenti e i loro avi l’hanno conosciuta nel 1882 quando fu aperta la prima tranche del tunnel del San Gottardo. Prima di allora persone, merci e relativo traffico transitavano giocoforza da queste parti. Andermatt sorge fra tre passi alpini (Oberalp a est, il San Gottardo a sud, il Furka a ovest) e rappresentava uno snodo fondamentale. Addio transito e addio economia locale.

Passano gli anni, sale la tensione internazionale e arriva la guerra fredda. Le autorità svizzere scelgono l’Orsera come base per difendere l’intera confederazione: vi dislocano in pratica tutti i loro soldati in una zona strategica tra le alleate Germania e Italia. La zona diventa valle militarizzata: è il punto di partenza per operazioni segrete ed esercitazioni per la fanteria di montagna. L’indotto prospera e la comunità ne beneficia fin quando cade il muro di Berlino e la zona non è più strategica come prima. Meno militari, meno indotto e più crisi.

Oggi il villaggio riparte e guarda al futuro che fa rima con turismo. I poco più di mille abitanti tra qualche anno saranno in compagnia di altre migliaia di persone. Niente turismo di massa ma turismo tutto l’anno. D’inverno la neve attirerà gli appassionati da tutta Europa che da maggio in poi cederanno il posto a chi adora il verde. 

Quello di Andermatt è, in assoluto, il primo resort costruito dal gruppo egiziano non su mare o oceano. 

Nonostante resort e hotel il borgo rimarrà tale -  Probabilmente capiterà ancora di dover fermare l’auto per far passare mucche destinate all’alpeggio. L’evoluzione riguarda la zona fuori dal centro abitato, eccezion fatta per la punta di diamante del progetto The Chedi Andermatt, il deluxe a cinque stelle sorto laddove per secoli c’era il Grand Hotel Bellevue. Il Chedi è già completato e aperto al pubblico con le sue 48 stanze, due suite, 65 pied-à-terre, dodici attici e 42 residenze esterne utilizzabili come suite. A completare la struttura da mille e una notte l’oasi wellness e spa (2.400 metri quadrati) e The Restaurant, un atelier con quattro cucine a vista (cucina svizzera, europea, asiatica contemporanea e pasticceria). A chi non bastasse ancora, c’è The Japanese, la Wine and Cigar library e la sala di degustazione di formaggi svizzeri. La posa della prima pietra è datata 31 agosto 2010: l’inaugurazione ufficiale il 6 dicembre 2013. Per gli amanti dei numeri: in tutto il deluxe ci sono duecento camini, più di mille porte, 23 ascensori e 22mila lampade.

© ufficio-stampa

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Il deluxe Chedi Andermatt

Uscendo dal borgo, si attraversa il fiume Reuss e si tocca con mano l’Andermatt che verrà. O che c’è già: tre palazzine sono pronte e vendute da qualche tempo. L’immobile "Gemse" (19 appartamenti da 455mila franchi svizzeri in su) è stato consegnato nel maggio 2015. L’ "Hirsch" (15 unità a partire da 1.450.000 franchi) è sul mercato dal dicembre 2014. Man mano arriveranno anche "Wolf", "Alpenrose", "Edelweiss" e via via gli altri. Come dirimpettaio chi vive in queste magioni avrà il Radisson Blue, un 4 stelle atteso per l’estate 2018 con le sue 180 camere (da mono ad appartamenti fino a cinque locali), la sua piscina coperta (la prima aperta al pubblico) e il centro congressi. Sempre sulle sponde del Reuss in arrivo anche il Gotthard Residences con appartamenti che possono essere acquistati come investimento e affidati al gestore dell’hotel per affittarli.

E d’inverno 120 km di piste - Vista la mole dell’investimento impossibile pensare a un turismo legato a una sola stagione. D’estate da queste parti si passeggia, si gioca a golf, si fanno escursioni a piedi o in mountain bike o ci si arrampica. Non si disdegnano nemmeno la pesca (40 laghetti in zona), il parapendio e il trekking. D’inverno si apre un altro album, dall’Andermatt colorata si passa all’Andermatt imbiancata.  La neve non manca quasi mai, offrendo la possibilità di sciare e pattinare. Sawiris ha rivoluzionato l’inverno della valle dell’Orsera: Andermatt-Sedrun Sport AG sta lavorando ai comprensori sciistici di Andermatt e Sedrun, con l’obiettivo di offrire 120 chilometri di piste. Un investimento da 130 milioni di franchi.

© ufficio-stampa

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A buon punto  il rifacimento degli skilift, la costruzione di nuovi impianti (a regime saranno ben 24) e la realizzazione di innevatori per sopperire a madre natura. Già completata la nuova seggiovia a sei posti che collega Oberalp a Calmut.

Fisco e dintorni - Il mercato a cui si rivolge Andermatt Swiss Alps è vasto. Si pensa agli svizzeri, agli italiani (due ore d’auto da Milano, poco di più da Torino), ai tedeschi di Monaco e Stoccarda (4,5 ore in auto), agli inglesi e ai belgi. Pur di attirare investimenti per la zona è in vigore un’esenzione fiscale non da poco. A chi compra uno stabile ad Andermatt non si pratica la lex Koller, la legge federale svizzera datata 16 dicembre 1983 che prevede una serie di vincoli agli stranieri che comprano casa nella Confederazione. Nel borgo che verrà questo non vale: lo straniero passa, investe e si gode l’eventuale rendita. Non sono richieste le autorizzazioni, non serve la residenza in Svizzera e le abitazioni si possono rivendere senza il periodo di proprietà minimo obbligatorio. Tutte le costruzioni inoltre sono escluse dalle normative sulla seconda casa (che impone un tetto di seconde case al 20% del numero totale di abitazioni di un centro abitato).

Il ritorno c’è comunque per tutti, proprietà, Stato e comunità locale. Secondo alcune stime durante la costruzione di resort e infrastrutture lavoravano per Andermatt Swiss Alps 1200 persone con contratto fisso e circa 600 stagionali.

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