Fuori rotta

Azzorre: nove perle sparse nell’Atlantico

Un patrimonio geologico straordinario e paesaggi che sembrano di un altro mondo. Fiori e profumi di un arcipelago dalla forte identità

04 Lug 2016 - 16:36

Nove isole, piccoli mondi sparsi nel cuore dell’Oceano Atlantico con un patrimonio geologico straordinario costituito da 1766 vulcani – 9 dei quali ancora attivi – che hanno generato questo arcipelago di sorprendente bellezza: le Azzorre. Grotte, caldere, laghi color smeraldo che occupano antichi crateri, maestose montagne come Pico, dalla sagoma inconfondibile. Data la loro posizione, le Azzorre sono state in passato crocevia lungo le rotte dei naviganti, transito verso il Nuovo Mondo o le coste africane.

Oggi l'arcipelago, regione autonoma del Portogallo e quindi a tutto diritto nella Ue, è protagonista di rotte particolarissime: quelle delle maggiori regate internazionali di vela e quelle migratorie di numerose specie di uccelli e di magnifici cetacei quali balene, capodogli, balenottere boreali. Oggi, fortunatamente, la caccia alla balena è scomparsa ed è possibile avvicinare questi splendidi mammiferi. Sono due i “Patrimoni dell’Umanità” designati dall’Unesco nelle Azzorre: il centro storico di Angra Do Heroismo ed i paesaggi vitivinicoli di Pico.

Isole dipinte dai fiori - Qui la mano dell’uomo ha creato nel fertile terreno vulcanico, accarezzato da un microclima caldo e secco, vigneti che producono vini così deliziosi da essere stati scelti, in passato, addirittura dagli zar di Russia. La fertilità dei terreni vulcanici ed il clima atlantico garantiscono una ricca vegetazione in particolare di piante floreali. Le ortensie, rigogliosissime, costellano, insieme ad azalee rosse, magnolie, camelie e ibischi, i verdeggianti declivi affacciati al mare. In queste isole variopinte, dove il celeste delle ortensie si confonde col blu dell’oceano, la natura regna incontrastata, testimoniando la sua ricchezza.

Terceira la bella - Un itinerario alle Azzorre? Si può partire da Terceira, come suggerisce la Tucanoviaggi. Terceira è la seconda isola delle Azzorre per grandezza, ma fu la terza a essere scoperta. Da visitare il Castello di São João Baptista, una delle maggiori fortezze erette dagli spagnoli alla fine del XVI secolo con l’intento di proteggere le armate provenienti dalle Indie e dalle Americhe, oppure nella cittadina di São Sebastião, una delle più antiche chiese dell’isola.ma anche Porto Martins e Praia da Vitória.

Una magnifica cittadina protetta dall’Unesco - Un bel panorama su Praia da Vitória è osservabile da Serra do Facho, mentre da Serra do Cume si gode la vista dei tipici campi coltivati dell’isola. Da non perdere Biscoitos per la visita del Museo del Vino, ospitato in una tenuta dove si produce il “verdelho”, tipico delle Azzorre. A Terceira una sosta d’obbligo è la visita a di Angra Do Heroismo, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, per tre secoli punto di passaggio delle rotte tra l’Europa, le Americhe e l’Africa, con un centro cittadino caratterizzato da un reticolo di vie su cui si affacciano chiese e palazzi signorili: tra i più significativi, tra cui il Palazzo Bettencourt, il Palazzo del Comune, il Convento da Esperança e altri esempi di architettura locale.

Il santuario dei cetacei - C’è poi Faial, l’isola azzurra, dove si trova la grande caldeira , le cui pareti sono ricoperte di muschio, felci e di Morella faya, l’alloro delle Azzorre; le sue pendici sono punteggiate da pascoli intervallati da boschi e tipici mulini a vento. Non lontano, il vulcano di Capelinhos dove il paesaggio diventa arido e selvaggio: la vegetazione riprende appena a riappropriarsi dei suoi spazi, dopo l’eruzione vulcanica del 1957che ha creato un paesaggio lunare di ceneri e scorie vulcaniche. A Faial la Baia di Horta è uno dei principali punti di approdo nel corso delle regate transatlantiche ed è anche una importante meta per l’osservazione dei cetacei, che si possono ammirare con escursioni a bordo di gommoni zodiac o catamarano. Le Azzorre sono infatti un vero e proprio santuario naturalistico per i cetacei, con 24 differenti specie – fra stanziali e migratorie – che popolano le acque dell’arcipelago.

L'incantevole capitale - E come trascurare l’isola più grande e più abitata, Sao Miguel, e Ponta Delgada, capitale delle Azzorre e affacciata su un’incantevole baia: uno dei suoi luoghi più suggestivi sono il mercato cittadino, il Museo di Arte Sacra - appartenente al Museo Carlos Machado , la Chiesa del Colégio, il convento Esperança ed i giardini botanici Antonio Borges, creati fra il 1858 e il 1861, con alberi centenari e piante rare provenienti da tutto il mondo. Il centro storico della città, delimitati da tre storici archi, è ricco di chiese barocche e palazzi signorili dai balconi in ferro battuto, con la principale chiesa della città, São Sebastião, dalla splendida facciata in stile manuelino.

L'incredibile Vista del Re - Ma l’isola di San Miguel riserva altre belle sorprese tra cui la zona di Ribeira of Caldeiros, tra spettacolari cascate e suggestive fattorie. C’è poi Vista del Re da cui si ha la visione veramente paradisaca di due laghi, uno verde smeraldo e l’altro di un azzurro intenso: la dolcezza del paesaggio con le sfumature celesti delle orchidee nel periodo della fioritura giustifica l’appellativo di “Vista del re”. Discesa verso la verdeggiante valle di Sete Cidades: un’affascinante visione dell’interno del cratere dove sorge il pittoresco villaggio omonimo con la sua architettura tradizionale.

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