© Ente del Turismo
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Che si tratti di una prima visita o di un ritorno, la capitale danese è la meta ideale per un city break di fine estate o inizio autunno
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Quali i quartieri cult, gli indirizzi per lo shopping, i luoghi dove gustare la Nordic Cuisine e quella etnica? Ecco alcuni spunti per vivere pienamente l'atmosfera hygge, vivace e informale dell’accogliente capitale danese, mecca sempre in movimento del design e della gastronomia nordica.
Nørrebro, cool e multiculturale - Originariamente quartiere operaio e multi-culturale, oggi si è trasformato in un luogo di tendenza pulsante di vita e cultura, grazie al rinnovamento urbano e sociale. Letteralmente in piena attività 24 ore su 24 e notoriamente giovane dentro, è il quartiere più popoloso di Copenaghen e di gran lunga il più vario e multiculturale. Qui è possibile fare lo shopping più curioso fra negozi vintage ed etnici, laboratori di creativi e brand emergenti, assaporare l’atmosfera informale e i cibi di tutto il mondo dei tanti locali della zona, girovagare fra le strade alla ricerca dei molti murales che ricoprono le facciate degli edifici. Il quartiere non ha perso la sua popolare autenticità. Le strade sono fiancheggiate da ogni genere di cibo, dalla cucina araba a quella messicana fino alla classica cucina francese. E poi da frequentatissimi cocktail bar e da alcuni ottimi locali dedicati alla birra e al vino. Per uno spuntino veloce, basta fare un salto al mercato coperto Torvehallerne, dove si trovano oltre 60 bancarelle con cibi e spezie d’ogni genere e dove si può mangiare un boccone preparato al momento. Imperdibile una tappa al Superkilen, il parco pubblico urbanistico progettato dal gruppo artistico Superflex con lo scopo di celebrare la diversità. Pieno di oggetti provenienti da tutto (dalle altalene dall'Iraq alla fontana marocchina) si estende per circa 30.000 metri quadrati ed è costituito da tre aree principali: una piazza rossa, un mercato nero e una parco verde.
Refshaleøen, quartiere trendy fra arte e cibi - L'ex distretto industriale (dove fino al 1996 c’era B&W, uno dei più grandi cantieri navali del mondo) è diventato una delle zone più trendy di Copenaghen e un centro di creatività, di sviluppo urbano alternativo, di festival ed eventi, un diffuso centro d'arte e di ottimi cibi di vario genere, dallo street food al ristorante stellato. È facilmente raggiungibile dal resto della città in bicicletta, in autobus, in battello ed è il luogo perfetto per una giornata, o qualche ora, da trascorrere oltre i sentieri più battuti. Frequentatissimo con la bella stagione è il famoso mercato di cibo di strada Reffen-street food, il più grande della Danimarca, una sorta di coloratissimo villaggio assolutamente informale con decine di postazioni di cibi di tutto il mondo, che si gustano con il sottofondo di musica etnica: la gente prende il sole sulle sdraio allineate sulle banchine e la sera tira tardi godendosi il fresco. Refshaleøen ha mantenuto il suo aspetto grezzo e industriale e i suoi grandissimi capannoni e spazi ex manifatturieri sono l’ideale per ospitare progetti d’avanguardia, come il Copenaghen Contemporary (CC) – istituzione indipendente fondata nel 2015 con l’obiettivo di creare un centro per l’arte contemporanea nella capitale danese – con i suoi 7.000 mq di esposizioni, o alcuni dei migliori ristoranti della Danimarca, come il mitico Noma (che è stato miglior ristorante del mondo ed ora ha 3 stelle Michelin, ma chiuderà nel 2024, con lo chef René Redzepi che si dedicherà ad altri progetti) e il nuovo astro Alchemist.
Le alchimie dell’Alchemist, il ristorante più spettacolare del mondo - Non poteva avere un nome più azzeccato l’Alchemist, decretato quest’anno 5° ristorante al mondo dal The World's 50 Best Restaurant Awards (dove nel 2022 era al 18° posto), che gli ha attribuito anche l'Art of Hospitality Award per il 2023. Un risultato straordinario per la creazione dell’ecclettico e visionario Head Chef e co-owner Rasmus Munk (32 anni), che si affianca alla conferma delle 2 Stelle Michelin (che ha ottenuto a soli 7 mesi dall’apertura nel luglio 2019, e da allora ha mantenuto), e alla proclamazione di miglior ristorante in Europa della prestigiosa lista OAD 2023 (Opinionated About Dining), per il terzo anno consecutivo. All’Alchemist, la cui cucina olistica sovverte il concetto stesso di ristorazione, si vive un’esperienza che non ha nulla di paragonabile con quanto si trova in altri ristoranti del mondo. Un percorso in 50 “impressions” - fra edibili e visuali - sorprendente, stimolante, provocatorio, visionario, che avvolge i commensali e ne sollecita tutti i sensi. Per realizzarlo è impegnato uno staff di circa 200 persone origine di una quarantina di paesi del mondo, di cui fa parte anche un gruppo di creativi e visual manager. Ricerca, etica, sostenibilità, creatività allo stato puro ne sono i pilastri. Nella penombra, sotto una grande cupola, si è avvolti da straordinarie e significative immagini in movimento e dalla musica. Il percorso dura circa 4 ore, con le entrate scaglionate ogni 15 minuti dalle 17.00 alle 19.00. Vi sono ammesse al massimo 52 persone e il costo è di 600 €. Le prenotazioni vengono aperte ogni 3 mesi e nel giro di pochi minuti si raggiunge il sold out.
Cucina nordica, laboratorio per il mondo - Lo scenario della ristorazione di Copenaghen è fra i più innovativi e stimolanti al mondo. Prima Noma e Geranium (ambedue 3 stelle) ed ora Alchemist, hanno fatto da battistrada alle nuove tendenze della cucina mondiale e il New Nordic Wave, Manifesto della Cucina danese stilato nel 2003, è ormai una pietra miliare, ma non è la sola cosa significativa di ciò che è accaduto nella scena gastronomica della capitale danese negli ultimi anni. Dalle esperienze culinarie sperimentali di alto livello, ai piatti tradizionali e alle cene sostenibili, vi si trova veramente di tutto, e ad ogni prezzo. Che la cucina danese stia attraversando un momento di grande fermento è confermato anche dal fatto che 6 nuovi ristoranti hanno ricevuto quest’anno per la prima volta le Stelle Michelin: eccezionale è il caso del Koan di Copenaghen, che è passato da zero a due stelle. In tutto, la Danimarca ha ora un totale di 43 stelle, distribuite su 31 ristoranti. Sostenibilità, versatilità, innovazione sono le parole chiave che creano un fil rouge fra cucine tanto diverse. E identificano perfettamente, ad esempio, la gioiosa e fresca proposta di Host, con menù fisso da 3 o 5 portate con varie sorprese extra, che snocciola piatti accattivanti e assolutamente insoliti, sia nei sapori che nella curatissima presentazione visiva. Il tutto, in un rilassante ambiente shabby-chic con Garden Room, che si aggiudicato il primo premio del Restaurant & Bar Design Awards. Nello spazio dove René Redzepi aveva aperto il primo Noma, nel caratteristico quartiere di Christianshavn, ora c’è il frequentatissimo ristorante Barr, cucina a vista e ambiente informale: affacciato sul canale, propone piatti con chiare radici nordiche non eccessivamente rielaborate e una straordinaria gamma di birre (alcune prodotte direttamente). Impossibile ripartire da Copenaghen senza aver gustato gli smørrebrød deliziosi e tradizionali panini aperti danese in mille varianti che fanno un pranzo. Li si trova ovunque, ma veramente eccezionali sono quelli proposti dal Carl Nielsen Smørrebrød, vicino a Nyhavn (l'antico e vivacissimo porto, in pieno centro). Vale la pena di andarci sia per la straordinaria scelta di panini (dalla carne, al pesce, al vegetariano) e birre, ma anche per l’atmosfera elegante e rarefatta del locale (aperto solo a pranzo), ospitato in un’antica casa dove abitò il famoso compositore danese Carl Nielsen (1865 – 1931) alla cui vita sono ispirati design degli interni, arredi (dalle lampade agli asciugamani fatti a mano nei bagni, dato che il musicista amava lavorare a maglia) e cibo (come uno dei piatti simbolo, Tartare con tuorlo d'uovo, che si ispira al suo pezzo più famoso "Solen er så rød mor", ovvero “Il sole è così rosso, mamma”).
Shopping a gogò - Copenaghen è un vero Eden per lo shopping, dal più classico al più alternativo. Punto di partenza è lo Strøget, il vivacissimo corso pedonale che attraversa il centro, da Rådhuspladsen a Kongens Nytorv, dove tappe immancabili sono il negozio di Royal Copenaghen (le raffinate ceramiche simbolo stesso della Danimarca) e Illum (dove si trova il meglio del design danese fra casa, accessori, abbigliamento). Non solo shopping di lusso: per cambiare mood, ci si deve inoltrare anche nelle strade laterali, ricche di fascino e molto caratteristiche, per poi percorrere la Stræderne con la sua atmosfera rilassata, i piccoli negozi e le case storiche. Per lo shopping artistico, un calice di vino o un cocktail, è imperdibile Vesterbro. Il Meatpacking District è ottimo sia per pranzo che per una serata in allegria: piacevolissima atmosfera, qui si incontrano gli artisti, i creativi, i giovani. Lo stesso si può dire per Istedgade, una volta zona a luci rosse, dove ora si trovano negozi molto originali. Negozietti di artigiani si trovano a Elmegade e Jægersborggade, dove ci sono anche piacevoli ed informali ristoranti e bistrò. Se invece si cerca qualcosa chic, le vie giuste sono Østerbrogade e Gammel Kongevej, con gastronomie, boutique griffate, negozi di oggettistica di design.
Per maggiori informazioni: www.visitdenmark.it