Viaggi d’estate

Dieci destinazioni per chi ama sognare in blu

Nella natura, tra villaggi colorati o in scenari di grande bellezza, tra il colore del mare, del cielo e di interi villaggi

31 Lug 2020 - 06:00
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© Istockphoto  | Selvaggio Blu, Baunei, Sardegna 
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© Istockphoto | Selvaggio Blu, Baunei, Sardegna 

Ci sono angoli del mondo in cui tutto si colora di blu. Oltre al mare e al cielo, che questo colore ce l’hanno per natura, si tingono delle più varie sfumature di questo colore le case, interi villaggi, monumenti decorati in modo mirabile e prezioso. Alcune possiamo visitarle adesso, per altre dovremo aspettare che si allentino le restrizioni legate alla pandemia, ma per il momento possiamo ammirarle per immagini e inserirle nella nostra wish list di viaggio. 

SELVAGGIO BLU, BAUNEI, SARDEGNA - Un percorso di trekking piuttosto impegnativo, da suddividere su più giorni, in gran parte nel territorio di Baunei in Ogliastra, tra panorami di bellezza spettacolare nel cuore più selvaggio e autentico dell’isola. Richiede un buon allenamento, ma la bellezza del tracciato ricompensa della fatica.   

GROTTA AZZURRA, CAPRI – È una delle grotte più famose e incantevoli del Mediterraneo.  Per visitarla occorre aspettare i mesi estivi e una giornata con condizioni favorevoli, visto che si esplora solo dal mare e con piccole barche. La sua bellezza è dovuta ai giochi di luce che i raggi del sole creano con la sabbia candida del fondale e il turchese delle acque.  

MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA, RAVENNA – Milioni di tessere preziose, accostante per comporre incantevoli mosaici: il Mausoleo di Galla Placidia è uno scrigno di arte e di bellezza. I mosaici risalgono al V-VI secolo, sono dominati dal blu e dall’oro, e sono tra i più mirabili esempi di quest’arte. 

LAGO BLU, CHAMPOLUC, VALLE D’AOSTA - Questo grazioso laghetto è situato ai piedi del Monte Rosa a circa 2200 metri di altitudine ed è una delle mete più frequentate dagli escursionisti dell’alta Val d’Ayas, poco sopra Champoluc. L’escursione parte dalla frazione di Saint Jacques, a quota 1689 metri e ha un dislivello di 550 metri, ma la salita è piuttosto dolce. Il laghetto è incantevole e sembra a un passo dal cielo. 

OIA, SANTORINI, GRECIA - Questo pittoresco e celeberrimo villaggio è famoso in tutto il mondo per le sue case bianche, le cupole blu e, soprattutto lo sfondo indaco dell’insenatura sottostante. Sospesi tra il blu del mare e del cielo, da qui si ammirano i tramonti più romantici del mondo. 

GROTTE BLU, ZACINTO, GRECIA - Un suggestivo sistema di archi e grotte, situato all’estremità settentrionale dell’isola, con vista sulla vicina Cefalonia. L’acqua è di una limpidezza eccezionale e di mille tonalità di turchese, indaco e smeraldo, in spettacolare contrasto con le rocce bianche e dorate della costa. 

MURALLA ROJA, CALPE, SPAGNA – Il nome dell’edificio in italiano significa “Muro rosso”, ma una parte di questo labirintico complesso è all’insegna del blu. A strapiombo sul mare e in stile postmoderno, è stato realizzato alla fine degli anni Sessanta dall’architetto Ricardo Bofil a Calpe, cittadina spagnola sulla Costa Blanca, traendo ispirazione dall'architettura delle kasbah nordafricane. 

CHEFCHAOUEN, MAROCCO – Il borgo è chiamato anche Perla Blu del Marocco, dal colore particolare delle sue piccole case. È situato nel Marocco settentrionale, non lontano da Tangeri. Il centro storico, tutto dipinto nelle più varie tonalità di indaco, è Patrimonio dell’Umanità Unesco ed è considerato città sacra: il colore azzurro sarebbe infatti simbolo del colore del cielo e del paradiso. 

MOSCHEA BLU, ISTANBUL - è una delle più importanti moschee della città e una delle sue più celebri attrazioni turistiche. Prende nome dalle sfumature delle 21.043 piastrelle di ceramica turchese inserite nelle pareti e nella cupola, realizzate nella maiolica di İznik (l'antica Nicea). 

CHIESA BLU, BRATISLAVA – Situata nella parte orientale della Città Vecchia, questa suggestiva chiesa di culto cattolico è in stile Art Nouveau.  Edificata a partire dal 1907 su progetto dell'architetto ungherese Ödön Lechner, è dedicata a Santa Elisabetta, figlia di Andrea II d'Ungheria.   

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