© Ente del Turismo
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Eccellenze europee, specialità di fama mondiale, ben 25 musei dedicati al cibo…
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L’Emilia Romagna vanta 44 eccellenze europee tra Dop e Igp. A Carpi c’è il primo parco tematico d’Europa dedicato all’Aceto Balsamico Igp, a Brisighella, città dell’olio Dop, il Sentiero dell’Olio – Le eccellenze e le tipicità sono anche musei: 25 le esposizioni da visitare.
Fra i prodotti Dop più famosi troviamo tre grandi formaggi come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano e il Formaggio di Fossa di Sogliano a cui si è aggiunto lo Squacquerone di Romagna, ma anche salumi unici come il Prosciutto di Parma, quello di Modena e il Culatello di Zibello. Piacenza può vantare la sua Coppa, il Salame e la Pancetta. Non vanno dimenticati il Provolone Valpadana, i Salamini italiani alla cacciatora e la Casciotta di Urbino.
Dall'olio al prosciutto - Dal suo scrigno gastronomico Dop, l’Emilia Romagna può estrarre anche l’olio extra vergine d’oliva di Brisighella e quello delle Colline di Romagna. Impossibile non ricordare lo squisito Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e quello di Reggio Emilia. Tra i prodotti Dop ci sono anche l’Aglio di Voghiera, località della provincia di Ferrara e la Patata di Bologna. Il Prosciutto di Parma, tra l’altro è il primo e unico prodotto non giapponese riconosciuto come IG (Indicazione Geografica) dal Governo del Sole Levante.
I cappellacci, il cotechino ... - Tra le 25 Igp oltre all’Anguria Reggiana ci sono i Cappellacci di zucca ferraresi, la Piadina Romagnola, la Salama da Sugo, il Salame Felino, tipico della provincia di Parma, che si unisce alla Coppa di Parma, la Mortadella Bologna, lo Zampone e il Cotechino di Modena, il Vitellone bianco dell’Appennino centrale, il Salame Cremona, l’Asparago verde di Altedo, lo Scalogno di Romagna, il Fungo di Borgotaro, il Marrone di Castel del Rio, le Pere dell’Emilia Romagna, Pesca e Nettarina di Romagna, la Ciliegia di Vignola. Spiccano poi la Coppia ferrarese, un pane a pasta dura, tipico dell’intera provincia di Ferrara.
Ma c'è anche il riso del delta del Po - Ma l’elenco non finisce qui: ci sono anche l’Aceto Balsamico di Modena (da non confondersi con quello Tradizionale Dop), il Riso del Delta del Po (coltivato tra i comuni di Ferrara e di Rovigo), il Melone Mantovano (malgrado abbia la sua origine storica lombarda, è coltivato su una parte significativa dell’Emilia Romagna), l’Agnello del centro Italia (con allevamenti nelle province di Bologna, Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna e in parte in quelle di Modena, Reggio Emilia e Parma), il dolce da forno Pampapato di Ferrara e le Amarene brusche di Modena, prima confettura a fregiarsi del marchio Igp.
24 i vini a Dop - L’Emilia Romagna enologica vanta poi 24 vini Dop di cui 22 Doc e 2 Docg. Oltre al Lambrusco, spicca l’Albana di Romagna, la più antica per un vino bianco in Italia, 9 Igp e circa 6 milioni di ettolitri prodotti (dopo il Veneto, la maggiore produzione di vino in Italia). Insomma, appena si potrà, una capatina in questo Paese del bengodi è assolutamente consigliata.
I 25 musei dedicati alla buona tavola - Ad alcuni dei più celebri “gioielli” enogastronomici dell’Emilia Romagna sono dedicati 25 musei che ne raccontano la storia, i complessi procedimenti produttivi e tante curiosità. In questi particolari “templi” del gusto, il visitatore è guidato da testimonianze, racconti, immagini inedite e degustazioni. Si va alla scoperta del Parmigiano Reggiano, dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, del Prosciutto di Parma, del Culatello, del Salame di Felino, del Formaggio di Fossa, del Sale di Cervia, dell’Olio di Brisighella, del Marrone di Castel del Rio, dell’Anguilla di Comacchio, del Pane ferrarese, del Lambrusco, del miele, della frutta, della patata, del pomodoro, senza dimenticare l’ultimo arrivato in ordine di tempo, il Museo del Culatello e del Masalén (norcino). Tra questi speciali musei ci sono anche Casa Artusi a Forlimpopoli, primo centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana, sede di corsi di divulgazione e di convegni, e l’Enoteca Regionale di Dozza, una “biblioteca enologica” che rende omaggio ai rossi e bianchi dell’Emilia Romagna.
Parma capitale - E Parma è un po' la capitale di questo Paese non immaginario: la città ha conquistato il titolo Unesco di Città Creativa per l’Enogastronomia. Si tratta di un riconoscimento doppiamente prestigioso, visto che è stata la prima città italiana a fregiarsene. Non solo, Parma è stata anche eletta Coordinatrice della Partnership e dei progetti internazionali, assumendo un ruolo di spicco nella guida delle 18 Città Creative della Gastronomia Unesco.
Per maggiori informazioni: www.emiliaromagnaturismo.it