Siviglia e la Settimana Santa, un tuffo nel ‘500
© ente-del-turismo
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Nella magnifica capitale dell’Andalusia una strepitosa esibizione di autentica religiosità
Suggestioni straordinarie e intenso misticismo: la Settimana Santa di Siviglia, che si celebre fin dal ‘500, gode di fama ormai universale. Soprattutto per quei “Nazarenos”, circa cinquemila fedeli incappucciati che partecipano alle 58 processioni pasquali, accompagnando fedeli e curiosi in un vertiginoso viaggio nel tempo.
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Processioni che prevedono anche le Saetas, intermezzi affascinanti scanditi dal flamenco, suonato e danzato. Le strade di Siviglia si animano come non mai, con i suoi viali inebriati dai profumi di zagara e incenso.
Le magnifiche statue - L’alba del Venerdì Santo è il momento più importante della Settimana Santa di Siviglia: in processione ci sono le statue più venerate: il Jesús del Gran Poder, la Macarena, la Esperanza de Triana e il Cristo de los Gitanos. Fino a giorno inoltrato, le strade cittadine brulicano di vita e fervore. Tuttavia, per assistere al passaggio della processione, è bene armarsi di pazienza perché i tempi di attesa sono piuttosto lunghi: oltre allo spettacolo dei Nazarenos, da ammirare le magnifiche sculture della Madonna sotto il baldacchino: queste immagini, sormontate da corone d’argento o d’oro, sono coperte da mantelli ricamati e tuniche di velluto che lasciano intravedere solo il viso e le mani.
La "carrera oficial" - Si può vedere liberamente una processione in un punto qualsiasi del percorso, fatta eccezione per la zona a ridosso della “carrera oficial”. Qui ci sono sedie e palchi da dove assistere più comodamente al passaggio delle confraternite. Per i posti a sedere è necessario acquistare un biglietto, contattando il Consiglio Superiore delle Congregazioni e Confraternite attraverso il sito web.
La tomba di Cristoforo Colombo - La Pasqua è anche un'occasione per visitare una delle più belle città della Spagna. Siviglia fu cartaginese e quindi romana. Fu conquistata dai Vandali dagli Svevi e dai Visigoti per poi passare agli arabi che la tennero dal 712 fino al 1248, in cui fu riconquistata dal re cristiano Ferdinando Terzo di Castiglia che insediò la Casa Reale spagnola nel moresco e meraviglioso Alcazar, un castello costruito durante la dinastia araba degli Almohadi. La città ebbe uno sviluppo eccezionale che raggiunse l’apogeo dopo la scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo, che proprio a Siviglia ha la sua tomba. Nel 1519, i commerci nel porto sul fiume Guadalquivir fecero di Siviglia la città più importante e ricca della Spagna.
Per maggiori informazioni: www.spain.info