Letture di viaggio

Io sono New York: un modo pazzesco per raccontare la Grande Mela

Nell’attesa di poter tornare a visitare la città più fascinosa e iconica degli Stati Uniti, il libro di Thomas Gnutti e Paolo Bettoni

26 Giu 2020 - 04:00
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© Ufficio stampa

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Una guida alternativa per chi vuole vivere New York in libertà, spensieratezza e divertimento allo stato puro, in luoghi spesso fuori dalle rotte turistiche e visti con un occhio decisamente anti convenzionale, anzi “da squilibrati”, a detta degli stessi autori: tutto questo e molto altro è “Io sono New York – Come due squilibrati vivono la Grande Mela”, il libro di Thomas & Paolo (al secolo: Thomas Gnutti e Paolo Bettoni), a cura di Federica Bettoni ed edito da Giunti. La pubblicazione è disponibile sia in versione cartacea in bianco e nero o a colori, sia elettronica, come e-book. 

New York è una città davvero speciale: viverla, anche solo per lo spazio di una vacanza, significa gustare un’esperienza del tutto particolare e, spiegano gli autori, assaporare l’essenza dell’essere, respirando l’aria del mondo intero. Nella Grande Mela, infatti, non si vedono nazionalità, colore, ideologie, o altro: si incontrano solo persone, nella loro forma più primitiva e vera. 

Nell’attesa di poter tornare e visitare la città in sicurezza al termine della pandemia di coronavirus, possiamo godere delle minuziose descrizioni della città in tutti i suoi particolari, anche in luoghi poco noti  e ignorati dai turisti tradizionali, in un racconto scritto con il cuore e con assoluta sincerità, che ha proprio per questo la capacità di stuzzicare la curiosità del lettore. La descrizione della città è inframmezzata dagli aneddoti di viaggio e dalle storie di vita vissuta, rigorosamente newyorkese, dei due autori, raccontate con contagioso entusiasmo. 

Thomas & Paolo vivono a Milano ma il loro pensiero, per loro stessa ammissione, è fisso alla Grande Mela. Descrivendo loro stessi e spiegando come mai il libro si intitola “Io sono New York” anche se è stato scritto da due persone, scrivono: “Incarniamo per indole lo spirito newyorkese. Quando siamo "a casa nostra" siamo la stessa persona. Quarantenni monelli a vita”. 

Gli autori raccontano dei loro ristoranti preferiti, della partecipazione alla Maratona del 2016, di vacanze in stile “una notte da leoni” e delle loro incursioni nei locali sui roof top più belli della Grande Mela.  Proprio in uno dei loro locali newyorkesi preferiti è nato anche il progetto di scrivere il libro. Da veri innamorati di una città unica al mondo. 

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