In Abruzzo tra cammini e tradizioni
© Istockphoto | Abruzzo: il versante meridionale della Majella
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Un modo diverso e sostenibile per scoprire angoli d’Italia splendidi e ancora poco noti, tra natura, storia e gastronomia
di Raffaella Martinotti© Istockphoto | Abruzzo: il versante meridionale della Majella
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L’Abruzzo è una terra ancora incontaminata e tutta da scoprire, capace di offrire una grande varietà di esperienze sia a chi ama il turismo attivo, con percorsi e itinerari in una natura ancora incontaminata da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo, sia a chi ama visitare siti storici e archeologici, senza dimenticare soste gastronomiche, capaci di solleticare il palato. Dai panoami marini offerti dalla Costa dei Trabocchi, fino alle montagne incontaminate del massiccio della Majella, ognuno può trovare la propria dimensione, senza dimenticare che le faggete e i fitti boschi di querce e castagni che coprono le colline si trasformano, in queste settimane di autunno, in un luogo perfetto per un’esperienza emozionante di foliage.
I GRANDI CAMMINI PER GLI APPASSIONATI DI TREKKING – Attraversare a piedi una regione è il modo migliore per coglierne lo spirito e osservarla da vicino. L’Abruzzo, da questo punto di vista offre moltissimo: esistono tracciati per tutte le gambe che lo attraversano dalle montagne al mare. Dato che l’interno della regione è montuoso, è opportuno informarsi, prima di partire, sulle caratteristiche del sentiero prescelto, ed eventualmente limitarsi alle tappe più facili. Il primo, per lunghezza e per importanza è il Sentiero Italia, che in terra abruzzese attraversa I Monti della Laga, Gran Sasso e Majella, in sedici tappe per 321 chilometri complessivi. Per esplorare il Parco della Majella si può percorrere il Sentiero del Parco (www.parcomajella.it), un grande trekking di almeno quattro giorni di cammino, che tocca tutte le vette principali di questo massiccio di grande bellezza. inalternativa, ci sono numerosissimi sentieri anche molto meno impegnativi, da esplorare con tutta la famiglia per una giornata a contatto con la natura. Non mancano, poi, i tracciati che ripercorrono il cammino dei pellegrini: dal Cammino Grande di Celestino V, che congiunge L'Aquila e Ortona al tracciato originario della Maiella, ripercorrendo i passi dell’asceta Pietro Angelerio incoronato papa con il nome di Celestino V, il pontefice che fece edificare all’Aquila la Basilica di Collemaggio e diede vita al primo Giubileo della storia, la Perdonanza Celestiniana. Sempre a tema religioso sono da esplorare anche i cammini di San Francesco Caracciolo (patrono dei cuochi) e di San Tommaso.
CAMMINARE SULLE TRACCE DELLA STORIA – Per chi cerca tracciati più brevi, oppure desidera abbinare la camminata a una visita di carattere storico e archeologico, il sito ideale è offerto dalle Terre Carricine, un comprensorio situato sul versante orientale della Majella, che riunisce sette comuni (Altino, Casoli, Gessopalena, Montenerodomo, Pennadomo, Roccascalegna e Torricella Peligna), il cui territorio è caratterizzato da laghi, boschi, oasi e riserve naturali unitamente al fascino alle vestigia archeologiche sannitiche, romane e medievali. Un tempo questa terra era abitata dall’antica popolazione dei Carricini, una delle quattro tribù che costituivano il popolo dei Sanniti, sconfitto dai Romani intorno al 310 a.C. Il sito archeologico di Iuvanum, situato nei pressi del comune di Montenerodomo (Chieti), risalente al II-III sec. a.C. conserva interessanti resti di un teatro, dell’agorà e delle botteghe, con reperti di grande interesse storico, ma anche molto fruibile dal punto di vista naturalistico. Gli appassionati trovano un altro sito interessante da visitare presso Schiavi d’Abruzzo, l'Area Sacra dei Templi Italici. In uno dei due templi, chiamato “maggiore” e risalente all’inizio del II sec. a.C., sono visibili la grande scalinata che conduce al pronao, l’atrio d’ingresso del tempio, e la cella. Un secondo edificio di culto, di dimensioni minori e risalente al I secolo a.C., conserva un interessante mosaico pavimentale con tracce di iscrizioni in lingua sannita, probabilmente le uniche giunte fino a noi.
Ripercorrendo pagine di storia più recente, questa regione negli anni della seconda guerra mondiale fu attraversato dal sistema di fortificazioni e di trincee denominato Linea Gustav, che tagliava in due l’Italia passando dalla foce del fiume Garigliano, nel Lazio, a quella del Sangro, in Abruzzo, I luoghi coinvolti dai tristi eventi che ebbero luogo tra la fine del 1943 il giugno del 1944 sono oggi parte dell'itinerario “Sulla Linea Gustav. Il cammino della memoria” è un percorso cicloturistico-pedonale di grande interesse storico, ma anche naturalistico e paesaggistico. Il percorso prevede sei tappe, con dislivelli anche considerevoli, e può essere percorso anche in mountain bike.
Infine, chi si interessa di geologia apprezzerà il Sentiero dei Gessi, sui Monti Frentani, attualmente aperto tra i comuni di Dogliola e Lentella, ma che entro la primavera del 2025 arriverà fino a Furci per 16 chilometri complessivi di tracciato. La particolarità di questo itinerario sta negli affioramenti di gessosi con cristalli di selenite, noti come "Cristalli di Luna" che, nella giornate di bel tempo, scintillano al sole.
CAMMIN FACENDO: BORGHI E SAPORI – La regione è costellata di piccole città e borghi di grande bellezza, che possono costituire il punto di partenza o di arrivo per una camminata, ma che possono essere visitati anche utilizzando l’auto. Ad esempio, vale la pena visitare Lanciano, al centro della Val di Sangro, per ammirare la graziosa piazza e la bella cattedrale di Santa Maria del Ponte, e percorrere il passaggio a volte sotto il Ponte di Diocleziano, sede di un sito museale. Lanciano è oggi meta di turismo religioso in quanto sede di un miracolo eucaristico del quale resta una reliquia molto venerata. Tra i piccoli borghi da vedere ricordiamo Fallascoso, frazione del comune di Torricella Peligna, una manciata di case arroccate intorno alle rovine di una torre, abitata da appena una ventina di persone; Liscia, con il grazioso Santuario di San Michele Arcangelo e la sua grotta miracolosa; Tufillo, altro piccolo centro circondato da boschi nel quale si possono effettuare intense esperienze di forest bathing. Ma, dato che l’attività fisica richiede energia e stuzzica l’appetito, in di questi borghi si possono scoprire tante cose buone da gustare. Tra le tipicità da assaggiare della cucina abruzzese più conosciute, oltre ai classici arrosticini, ci sono le “pallotte cacio e ova” (polpettine di pane raffermo, uova, pecorino e parmigiano, prezzemolo e altri aromi), la ventricina, insaccato realizzato all’80% con le parti nobili e magre del maiale e solo dal restante 20% da grassi; la “pizza scima” ovvero scema, una sorta di focaccia non lievitata fatta con farina, vino bianco, olio e sale Il territorio, inoltre, regala una serie di tipicità, tutte da scoprire: ad esempio, il sedano nero di Torricella Peligna, il peperone dolce di Altino, dal colore rosso intenso e dal sapore delicato; l’oliva intosso di Casoli, presidio Slow Food. Ma l’esperienza culinaria davvero da non perdere sono le carni cotte sotto il coppo, tradizionalmente pollo, coniglio e agnello, accompagnati dalle patate: le carni cuociono in un tegame sotto uno speciale coperchio concavo, di solito dotato di manico, posizionato all’interno del camino o accanto alle braci, e ricoperto di brace a sua volta. In questo modo la carne cuoce lentamente e acquisisce una consistenza e un gusto delizioso. Assolutamente da provare.