Una città veneta dalla bellezza discreta, che cela inaspettati tesori
Molte sorprese a Rovigo in vista dell'arrivo della primavera nel segno del motto "Piccola destinazione, grande emozione": la città infatti possiede un enorme patrimonio che comprende monumenti, teatri, palazzi pubblici e privati sede di mostre d'arte temporanee e di eventi culturali.
Punto di partenza degli itinerari è uno spazio arioso e sempre verde dove spiccano le Due Torri, resti dell’antico castello medievale: Torre Donà, la più alta delle due torri, e Torre Grimani detta Torre Mozza, la più piccola, sono circondate dai resti di un muro fortificato. La nobile famiglia d'Este di Ferrara fece fortificare la città di Rovigo nel Medioevo e fece costruire un castello insieme alle torri di difesa.
Il Teatro sociale, cuore della città - Ma l’anima di Rovigo si scopre addentrandosi verso il centro. Passando per Piazza Vittorio Emanuele, piazza principale del centro storico, vero cuore pulsate di Rovigo su cui si affacciano il Palazzo Roverella e il Palazzo Roncale, la Loggia dei Nodari, sede del municipio, l’Accademia dei Concordi, principale istituzione culturale della città.Bello e importante anche il Teatro Sociale, uno dei più famosi della tradizione veneta, dove sono giunti molti nomi della lirica, grande passione dei rodigini. Venne eretto fra il 1817 ed il 1819, rispecchiando la convinzione dell'epoca che considerava il melodramma come il genere di spettacolo meritevole della massima stima. La costruzione, di stile neoclassico, presenta un atrio a portico, un fastoso foyer decorato con pitture e una sala con platea e quattro ordini di palchi.
Quante sorprese ne La Rotonda - Ma è forse il Tempio della Beata Vergine del Soccorso detto “La Rotonda” il vero gioiello di Rovigo. Il Tempio, realizzato nel XVI secolo da Francesco Zamberlan, allievo di Palladio, ha una pianta ottagonale che all’interno sorprende con un doppio ciclo pittorico del ‘600 costituito da 22 grande tele che celebrano i Podestà o provveditori veneziani che si sono susseguiti a capo della città. Da sottolineare il ciclo pittorico del seicento ad opera di diversi protagonisti della pittura veneta tra cui Francesco Maffei, Andrea Celesti e Alessandro Varotari.
Il Museo dei Grandi fiumi - Per comprendere la storia antica che lega le civiltà sviluppatesi lungo i fiumi e dunque anche il territorio della provincia di Rovigo, stretto tra i corsi terminali dei due maggiori fiumi italiani, l’Adige e il Po, basta visitare il Museo dei Grandi Fiumi, all’interno del Monastero degli Olivetani, complesso architettonico del XIII sec. I materiali archeologici presenti documentano la storia del Polesine dall'età del Bronzo al periodo rinascimentale. Gli studiosi o appassionati di archeologia possono anche cogliere l’occasione di visitare a Fratta Polesine il Museo Archeologico Nazionale della Frattesina, presso Villa Badoer patrimonio Unesco, ed il Museo Archeologico Nazionale di Adria.
Maggiori informazioni: www.rovigoconventionbureau.com