© Ufficio stampa | Artimino: il borgo visto dall'alto
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Una tenuta meravigliosa tra arte, storia e benessere tra i vigneti delle colline toscane
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Ad appena una ventina di chilometri da Firenze, ma in provincia di Prato, immersa nel silenzio delle colline coltivate a vigneto in un luogo ricco di storia e di tradizione, sorge il borgo medievale di Artimino, dominato dalla splendida villa medicea La Ferdinanda, patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2013. Il borgo è edificato su antichi insediamenti etruschi ed è circondato dai colli e dai vigneti del Montalbano, in una posizione incantevole in cui si intersecano arte, storia e natura. La villa, costruita nel 1596 per volontà del Granduca Ferdinando I de’Medici su disegno di Bernando Buontalenti, conserva intatto tutto il suo fascino e, pur essendo proprietà privata, è visitabile in occasione di open day periodici e in particolari giornate dell’anno.
La villa è chiamata La Ferdinanda dal nome dal suo primo proprietario, ma è detta anche Villa dei Cento Camini per il gran numero di comignoli che si ergono sul tetto e che rendono l’edificio unico nel suo genere. Molti di questi camini oggi sono andati distrutti, ma ne rimangono comunque una cinquantina, che continuano a caratterizzare la sommità della costruzione. La loro funzione non era solo estetica, per movimentare l’aspetto della dimora, ma servivano per garantire un adeguato riscaldamento ai diversi ambienti della villa: Ferdinando, infatti, soffriva di gotta e aveva bisogno di una temperatura confortevole all’interno. La villa, nata come residenza di caccia, venne ultimata in soli quattro anni e costituisce una sorta di anello di congiunzione fra le diverse proprietà fondiarie della famiglia: fu un luogo di difesa militare, come dimostra il suo aspetto austero ed essenziale, ma nello stesso tempo un’oasi di pace e di riposo in cui i suoi ospiti si dedicavano allo studio, alle arti, alla cultura e, perché no?, anche al divertimento.
La dimora, nel corso dei secoli ha ricevuto numerosi ospiti illustri. Nel 1608, ad esempio, Galileo Galilei fu invitato da Ferdinando I per istruire "nelle matematiche" uno dei suoi figli. Vi soggiornò anche Leonardo da Vinci: nell’antica cucina delle cantine granducali si può ammirare ancora oggi un ingegnoso girarrosto da lui disegnato per facilitare il lavoro dei cuochi. Le sale della villa, la splendida loggia e la graziosa cappella conservano pregevoli affreschi realizzati dai maestri del tempo, tra cui Domenico Cresti detto il Passignano, e Bernardino Poccetti. Una bella scalinata a coda di rondine abbellisce la facciata che dà verso il borgo di Artimino e che collega la Loggia dei Paradisi al giardino; le due rampe laterali sono un’aggiunta realizzata intorno al 1930 per volontà dell’allora proprietaria della villa, la Contessa Maraini. Dal 1989 la villa è di proprietà dell’imprenditore Giuseppe Olmo ed è sede di eventi, cerimonie, mostre. È comunque aperta al pubblico, che può partecipare a speciali visite guidate in occasioni di open day e di giornate dedicate. In questi momenti è anche possibile sedersi all’ombra dei grandi alberi che cingono il prato antistante la villa, oppure in uno dei molti punti panoramici dei vigneti circostanti, per un pic nic, anzi per uno chic nic, all’insegna dell’eleganza e all’ombra della storia, godendo le leccornie e il buon vino preparato in graziosi panieri gourmet dall’attiguo ristorante Biagio Pignatta, parte del resort Hotel Tenuta di Artimino. L’albergo di charme è ospitato nella Paggeria medicea rinascimentale adiacente la villa, restaurata in modo da conservare tutto il fascino di un’antica residenza e nello stesso tempo offrire il massimo comfort ai suoi ospiti. L’hotel offre 37 camere, una grande piscina outdoor, campo da tennis e Wellness SPA vocata alla wine therapy, situata nel borgo.
A poca distanza dalla villa si trova il Borgo di Artimino, interamente recuperato e parzialmente trasformato in struttura di ospitalità diffusa con appartamenti di varia tipologia e dimensione. Anche qui si vive una full immersion nella storia: il borgo medievale è interamente racchiuso entro una cinta muraria e dominato dall’antica torre dell’orologio, ma il vero gioiello da non perdere è il Museo Archeologico “Francesco Nicosia” che conserva una ricchissima collezione di reperti etruschi di grande valore. Una struttura piccola, ma perfettamente organizzata e di gradevolissima fruizione, capace di sorprendere il visitatore per il numero e il valore di reperti custoditi ed esposti in uno spazio molto suggestivo. (Info e visite: www.parcoarcheologicocarmignano.it/museo/).
Ultimo, ma non meno importante, è il panorama incantevole che caratterizza questa zona. Lo sguardo corre a perdita d’occhio tra le incantevoli colline un tempo feudo dei De’ Medici, oggi lavorate a vigneti e oliveti, che forniscono vini e olio di gran pregio. Ma quello che incanta il viaggiatore, oggi come secoli fa, sono soprattutto il silenzio e la quiete di questi luoghi, il sole intenso che nei mesi estivi non risparmia chi si trova a percorrere campi e salite, ma che dona brillantezza al verde dei colli e all’azzurro del cielo, in un panorama tra i più belli del nostro Paese.
Per visitare la villa La Ferdinanda, tutte le informazioni sul sito www. artimino.com.