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Turismo birrario: da nord a sud, alla ricerca dei migliori birrifici artigianali. Ora raccontati anche in una guida, che propone 60 percorsi alla loro scoperta
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Sono sempre di più gli estimatori delle birre artigianali, i cui produttori sono ormai tantissimi, ognuno con una sua particolare ricetta.
Per districarsi tra le tante offerte e trovare quella su misura, un ottimo aiuto può venire dalla prima guida ragionata di Turismo Birrario, recentemente pubblicata. In quattro volumi (uno per ogni macroarea della Penisola), descrive 60 percorsi turistici incentrati sulla birra, fuori dalle rotte più battute, raccontandone le specificità territoriali, artistiche, monumentali e naturalistiche.
“Turismo birrario - Guida per viaggiatori in fermento”, curata da Luca Grandi (Edizioni Lswr) è la prima guida completa al turismo birrario italiano. In ogni volume gli autori presentano i percorsi per un turismo lento, l’arte, la cultura e i paesaggi naturali che fanno da compendio ai birrifici artigianali di qualità.
Il microbirrificio è ormai diventato un vero e proprio presidio territoriale: un luogo dove si fabbrica buona birra e dove gli appassionati possono scoprire la particolare alchimia che c'è dietro la sua produzione. Raggiungere e visitare i microbirrifici ha così portato allo sviluppo di un vero e proprio turismo della birra che ha coinvolto migliaia di turisti, cultori o semplici bevitori che vogliono anche scoprire luoghi e percorsi magari poco conosciuti e lontani dalle rotte più battute. I 60 itinerari proposti nella Guido sono un contributo importante alla letteratura di viaggio, permettono di visitare anche l’Italia meno conosciuta e sono stati creati per appassionati, per cultori della birra di qualità e per viaggiatori per vocazione e passione. Eccone 6, idea per uno spumeggiante week end o una gita fuoriporta.
Qui sacro e profano, miti e storia, monti e mare si incontrano e fondono a creare un unicum ammaliante. L’itinerario si snoda nell’area incastonata ai confini del Parco Nazionale del Pollino e del Parco Nazionale della Sila, con la costa che si affaccia sulle acque calabresi del Tirreno e guarda da lontano alle Eolie e alla Sicilia. Le acque che bagnano Amantea sono state solcate dai nostri antenati sin dall’epoca romana e hanno visto susseguirsi numerose popolazioni, come quella greca e quella araba. La storia di Cleto è invece legata a doppio filo a leggende intrecciate con le Amazzoni. Che birra assaggiare? La Merendella, del birrificio ‘A Magara, è prodotta con le omonime pesche ed è un ottimo esempio di ricerca di ingredienti locali che danno vita a una birra dal basso tenore alcolico, fresca, coinvolgente e appagante.
Per arrivare dal paese di Guspini a Carloforte si attraversano le tre sub-regioni di Linas, dell’Iglesiente e del Sulcis. All’interno di queste ricade buona parte degli oltre 3500 km2 del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna. Qui è possibile percorrere sentieri per escursioni naturalistiche immersi nell’atmosfera, ormai decadente, del periodo storico dell’industria estrattiva nell’isola. Percorrendo questo itinerario, affacciato su da coste selvagge e affascinanti, sarà possibile visitare strutture minerarie dismesse con le loro gallerie. Che birra assaggiare? La produzione del Birrificio Quattro Mori richiama la tradizione germanica che il birrificio fa ricadere all’interno delle regole del Reinheitsgebot (o editto della purezza) del 1516 e che si integra con una realtà produttiva all’avanguardia. Le birre, alcune delle quali pluripremiate in vari concorsi, prendono il nome dai pozzi minerari restituendo all’oggi la storia di questa porzione dell’isola.