© Ufficio stampa | Cinque Terre
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Otto miglia sospesi tra le onde del Tirreno e gli Appenini, cinque paesi che sembrano dipinti da un artista del Gran Tour. Consigli per un viaggio
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Otto miglia di costa rocciosa a picco sul Mar Ligure, con centinaia di chilometri di muretti a secco che delimitano piccoli appezzamenti di terra coltivati per lo più a vite, in cui sono incastonati gli antichi paesi di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso al Mare: le Cinque Terre. Dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco proprio per il loro articolato, e unico, ecosistema di grande interesse naturalistico e ambientale, tutelate da un Parco nazionale e dall’Area marina protetta, sono una meraviglia unica al mondo, da assaporare a piedi. E l'autunno è la stagione ideale per goderne paesaggi, borghi, vedute.
Per chi si avventura nelle Cinque Terre, l’indecisione è tra il richiamo del mare e quello dell’entroterra, fra il piacere di prendere l’ultimo sole autunnale in calette ritagliate nella roccia e l’alternativa emozionante delle passeggiate e del trekking lungo i sentieri scavati a mezza costa, a strapiombo sulle acque. Il consiglio è che lasciate l’auto a La Spezia e saliate in treno, il mezzo più pratico ed ecologico per visitarle, dato che ne collega tutte le località. E, se avete tempo, abbandonate anche il treno e fate qualche tratto a piedi, seguendo i sentieri che si snodano fra i vigneti terrazzati, strappati alla roccia e resi fertili dal lavoro centenario dell’uomo, da cui si produce lo Sciacchetrà, raro e pregiato vino liquoroso prodotto da uva passita, già cantato da Francesco Petrarca.
Riomaggiore, porta d’accesso alle Cinque Terre - Sede dell’omonimo Parco, Riomaggiore è un pittoresco borgo di pescatori, con due file di case alte e strette, ammassate l’una sull’altra, dai tipici colori pastello, i ruderi del castello risalente al XVI secolo e un alternarsi di luce e oscurità, proveniente dagli stretti carrugi. Come tutti gli altri paesi salvo Corniglia (che si trova più in alto, su uno scosceso terrapieno) si trova allo sbocco sul mare di una stretta vallata. A sud ovest del paese si visita l’Orto Botanico di Torre Guardiola, sull’omonimo promontorio sovrastante Capo Montenero, uno dei luoghi più spettacolari e panoramici della Liguria, zona di avvistamento per gli appassionati di bird-watching.
Manarola - L'itinerario proposto è un'escursione ad anello con arrivo e partenza da Manarola che, attraverso il punto di vista della verticalità, aiuta a scoprire di più sul borgo e le sue frazioni di Volastra e Groppo. Soprattutto il legame secolare della comunità locale con una natura bella e a tratti ostile, prima osservata e compresa, poi modificata con intelligenza per ricavarne opportunità di vita. Un esempio di convivenza sostenibile ante litteram, ancora ben visibile nelle geometrie di vigne, muri a secco e nelle sapienti canalizzazioni dell'acqua: tra sorgenti, ponti, migliaia di scale in pietra e numerose fontane.
Corniglia, borgo di collina - Proseguendo oltre, lo sguardo punta in alto: un centinaio di metri sopra il mare, ecco Corniglia, borgo che pare più collinare che marinaro, arroccato sul crinale del promontorio e collegato alla spiaggia da una scalinata di 365 gradini. Splendido il panorama che si gode da questo piccolo paese, di tradizione più agricola che marinara, circondato da vigne di Sciacchetrà, tesoro prezioso per il paese. È qui che si trova una delle maggiori espressioni di stile gotico della Liguria: la parrocchiale di San Pietro.
Vernazza e le antiche tradizioni marinare - D’origine medievale, con la caratteristica piazzetta e una curiosa chiesa gotica disposta su due piani dedicata a Santa Margherita d’Antiochia, Vernazza si è sviluppata attorno a un pittoresco porticciolo, dove accanto alle barche dei pescatori attraccano anche quelle turistiche. Un suggestivo percorso porta sulla cima del promontorio che domina il paese e la baia, dove sorge il Castello Doria dell’XI secolo, da cui si gode una splendida vista. Dell’antica struttura fortificata sono ancora visibili anche il Belforte (possente bastione all’imboccatura del porto) e un’alta torre d’avvistamento all’imbocco del sentiero che porta a Corniglia.
Monterosso - Ultima tappa, Monterosso al Mare, la principale località turistica delle Cinque Terre, con una bella spiaggia. Il suo centro antico è un gomitolo di strade anguste che si inerpicano sul colle, attorno alla parrocchiale gotica di San Giovanni Battista. Borgo di pescatori e di turisti, conserva nella seicentesca chiesa di San Francesco un capolavoro da ammirare: la Crocifissione, attribuita al pittore seicentesco fiammingo Antoine Van Dick, o –secondo altri- a un anonimo pittore ligure che a lui s’ispirò. Da visitare il Parco letterario dedicato a Eugenio Montale, Premio Nobel per la letteratura, cantore di queste terre. Il poeta amava soggiornare a Monterosso, dove i genitori avevano una villa per le vacanze, in cui trascorse le sue estati fin da bambino. Affacciato alla balaustra del giardino, osservava quel paesaggio che avrebbe poi mirabilmente descritto in molte sue liriche, ad iniziare dalla famosissima Ossi di Seppia: gli "orti assetati", la "chiostra di rupi", il "sole che abbaglia", il "gioco d'aride onde". Da Monterosso vale veramente la pena di spingersi a piedi fino al promontorio del Mesco, da cui si gode una delle più spettacolari viste sulle Cinque Terre: la passeggiata è di poco più di un’ora e si snoda fra cespugli di euforbia e di timo, ginepri, mirti, contorti pini di Aleppo.
Per informazioni: www.lamialiguria.it