Natura e storia

Costa degli Etruschi: la Toscana più bella di fine estate

Aree archeologiche, gite, spiagge ancora dorate e buon pesce

23 Set 2021 - 06:00
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© Istockphoto  |  L'antica necropoli etrusca di Populonia
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Sulla costa toscana, a sud di Livorno, nel golfo di Baratti si trova una caratteristica ed inconfondibile spiaggia scintillante: tanti puntini luminosi sulla sabbia paiono miriadi di diamanti disseminati ovunque che brillano al sole. Si tratta in realtà di residui di ematite che gli Etruschi utilizzavano per l’estrazione del ferro. È la Costa degli Etruschi, l’antico popolo di edonisti che amavano la bellezza e i piaceri della vita. Non a caso, scelsero l’ “Etruria felix” e in particolare la Costa alle pendici del promontorio di Piombino e la antistante isola d’Elba per vivere e lavorare le materie prime (questa zona è ricca di giacimenti minerari oltre a boschi di querce, acque termali e risorse idriche in genere) e commerciarle. Degli Etruschi il nostro viaggiatore troverà tracce importanti all’interno del Parco archeologico di Populonia e Baratti, unico caso di città etrusca sul mare fra le 12 città stato rinvenute in Italia.

Il weekend a base di cultura e vita di mare si snoda fra visita del parco archeologico (informazioni sul sito www.parchivaldicornia.it)  - con la necropoli etrusca nei pressi del mare e quella delle grotte in collina, le cave di calcarenite, la lavorazione dell’ematite, l’acropoli di Populonia, le mura, i templi, i mosaici e le capanne sul golfo – e la lunga spiaggia affacciata su acque trasparenti e calde per i bassi fondali, con alle spalle una distesa magnifica di pini secolari, appoggiati su sabbia ruvida da calpestare a piedi nudi in camminate lungo il litorale ormai svuotato dall’affollato turismo agostano. La spiaggia va vissuta dal mattino presto, per assaporare profumi, suoni, colori, skyline dell’arcipelago toscano, che rendono questo luogo un’icona della costa toscana.

Si tratta di un binomio inscindibile, mare e città etrusca, con la necropoli e le spettacolari tombe a tumulo, architettate per accogliere i corpi dei principi guerrieri (e non solo) nei bellissimi sarcofagi per un riposo eterno. Addentrandosi in un sentiero selvaggio fra altissimi pini e lecci della macchia mediterranea, seguendo le indicazioni, il nostro viaggiatore raggiunge la cala Buca delle Fate, una baia di rara bellezza: la scogliera dalla forma stravagante naturale si tuffa in un’acqua cristallina che invita a fare immersioni in snorkeling, alla ricerca di sirene bellissime, o fate, della leggenda di cui la baia porta il nome; chissà che poi non ci si imbatta in qualche reperto antico come la cosiddetta anfora di Baratti, il celebre vaso d’argento capolavoro del IV secolo proveniente probabilmente da Antiochia che fu trovato decenni fa in mare e che oggi è custodita nel museo di Piombino. 

Un elemento che contraddistingue la baia è lo spiccato profumo di vegetazione, arbusti e piante, che arrivano quasi all’acqua. Anche in questa area, seppur nascosti tra gli alberi, si trovano dei tumuli etruschi, per quanto più modesti di quelli del parco archeologico.

All’interno del Castello di Populonia si trova il Museo etrusco - Collezione Gasparri che raccoglie i reperti archeologici della collezione privata della famiglia Gasparri: osservando questi reperti recuperati dalle tombe di quell’epoca si comprendono gli alti livelli di benessere raggiunti dalla civiltà Etrusca, che produsse e acquistò oggetti preziosi di rara bellezza anche dalla vicina Grecia. Del resto il nome stesso “Populonia” deriva dalla parola etrusca “Pupluna”, che indica i simboli di fertilità, prosperità, abbondanza.

Da non perdere la passeggiata al porticciolo turistico di Baratti: come in una cartolina senza tempo che avvolge l’intero golfo ci si trova circondati da piccole imbarcazioni curate e ormeggiate in ordine nella grande baia. L’antico porto in realtà era ad una cinquantina di metri dalla riva, ad oggi quindi rimane sommerso dalle calme acque del Golfo; fu di tale importanza per i commerci e le relazioni interculturali al punto che perfino Roma lo adoperò come base strategica per il suo potere nel Mar Tirreno.
Per assaggiare piatti regionali di carne e pesce si fa sosta in un caratteristico piccolo ristorante nel cuore del centro storico pedonale di Piombino: Al Baccanale, in via XX Settembre, dove si può mangiare fuori (liberi da lasciapassare) oppure all’interno, in un locale accogliente con sassi a vista e soffitti a volte.  

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