Natura magica

Delta del Po: un equilibrio di acque fra terra e mare

Un delicato ecosistema, una natura di bellezza straordinaria tra il fiume, il verde e una collana di borghi gioiello

30 Giu 2015 - 08:00

      
      Tramonto e colori sul Delta del Po 
   
    © ufficio-stampa

Tramonto e colori sul Delta del Po  © ufficio-stampa

Il delta di un grande fiume costituisce sempre un mondo a parte. Il delta del Po, tra la Sacca di Goro e le Valli di Comacchio, è un ecosistema straordinario, in equilibrio fra le acque dolci del fiume che si uniscono a quelle marine in una molteplicità di bracci e di canali. Tra l'uno e l'altro si allungano lembi di terra coperti di vegetazione selvaggia, di canneti, di aree coltivate e lavorate dall'uomo, nella quale trova rifugio una molteplicità di specie animali, in particolare di uccelli e pesci, molte delle quali sono protette. E qua e là, disseminati in questa natura incantevole, ci sono borghi antichi, splendidi castelli e palazzi nobiliari di grandissimo pregio.

Delta del Po: un equilibrio di acque fra terra e mare

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      Il porticciolo peschereccio di Gorino. Foto: M. Sacchi
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      Il porticciolo peschereccio di Gorino. Foto: M. Sacchi
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      Il porticciolo peschereccio di Gorino. Foto: M. Sacchi

© tgcom24 | Il porticciolo peschereccio di Gorino. Foto: M. Sacchi

© tgcom24 | Il porticciolo peschereccio di Gorino. Foto: M. Sacchi

Gran parte di questo particolarissimo territorio si trova in provincia di Ferrara: gli Este, signori della città, costruirono proprio qui una serie di residenze di piacere, chiamate non a caso Delizie. Ricordiamo ad esempio il Palazzo del Belriguardo (in località Voghiera), con gli affreschi della Sala della Vigna, oppure la Delizia della Diamantina in località Vigarno Mainarda, una villa costruita tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento, ora visitabile sono esternamente. Chi ama visitare i monumenti storici non può non vedere l'Abbazia di Pomposa, capolavoro dell'arte romanica dove si formò la prima comunità monastica benedettina già nel IX secolo, e il castello estense della Mesola. Merita una visita anche la città medievale di Cento e, poco più in là, Comacchio, città lagunare con scorci che ricordano Venezia e Chioggia.

Ma la vera attrazione di questa zona, su cui scegliamo qui di focalizzare l'attenzione, è la natura emozionante del delta del fiume, in un complicato intreccio di acque e di terre, di vegetazione spontanea e di opere dell'uomo. Se è vero che basta prendere un'automobile o, meglio ancora, una bicicletta per esplorarla in libertà, l'ideale è farsi accompagnare da una guida escursionistica ambientale, in modo da utilizzare al meglio il tempo e avere accesso ad aree che altrimenti rimangono chiuse ai visitatori. Noi siamo stati guidati da Antonio Romagnoli di Delta Adventures (www.deltasafari.it). Con Antonio ci siamo inoltrati nelle Valli di Comacchio, lungo le alzaie che costeggiano le grandi vasche colme di acque salmastre in cui si allevano orate, branzini, cefali e gamberi, oltre alle celebri anguille; grazie ai binocoli in dotazione abbiamo potuto osservare il volo o il riposo a terra di numerose specie di uccelli rari, tra cui fraticellli e pivieresse. Abbiamo avuto anche la fortunata possibilità di incontrare un nibbio, rapace ormai poco comune. Abbiamo contemplato grandi gruppi di fenicotteri rosa, alacremente in cerca del loro cibo preferito, i gamberi, ai quali devono per accumulo l'emozionante colorazione rosa del loro piumaggio. Tra le opere dell'uomo, sono particolarmente curiosi i cosiddetti “bilancioni” collocati con frequenza lungo i numerosi canali che attraversano la regione: sono singolari capanni, muniti di una grande rete da pesca montata su una struttura di legno esterna, utilizzate soprattutto per la pesca dilettantistica.

Altri incontri emozionanti ci hanno accompagnato un po' più a nord, nella riserva privata del villaggio Lago delle Nazioni a Spiaggia Romea (www.spiaggiaromea.it ), a poca distanza da Lido delle Nazioni. Il territorio di questa riserva ricorda in modo sorprendente quello della Camargue, tanto che qui vivono in completa libertà una quarantina di esemplari di cavalli bianchi di razza Delta, tipici di quella zona di Francia. Tra le foreste di giunco ci siamo imbattuti in gruppi di daini che scorrazzavano a perdifiato al limite della riserva e dell'attiguo Parco naturale della pineta di Volano, e in splendidi esemplari di tori, da ammirare, naturalmente, da distanza di sicurezza.

Chi avverte il richiamo irresistibile dell'acqua non può perdere un'escursione in barca tra acque dolci e mare. Sempre guidati da Antonio, abbiamo avuto la fortuna di salire sulla motobarca di Doriano Cazzola, il pescatore con gli occhi più azzurri del delta del Po. Partendo da Porto Gorino, con la sicurezza e la saggezza che viene solo con decine di anni di vita a tu per tu con questi canali, Doriano ci ha guidati fino al faro di Goro, che segna il punto in cui il fiume sfocia in mare. Abbiamo navigato tra canneti, isolotti e banchi di sabbia, ascoltando Doriano che ci descriveva le specie dei numerosissimi uccelli che via via ci capitava di avvistare, tra cui aironi rossi bianchi, rossi e cenerini, beccacce di mare, avocette bianche e nere, garzette che hanno qui la loro zona di nidificazione. E per concludere la giornata nel più magico dei modi, non resta che aspettare il tramonto, con il sole che inonda acque e terre di luce dorata e trasparente, mentre il cielo si colora di rosso.

Per tutte le informazioni e gli indirizzi utili per visitare il Delta del Po, sito internet: www.visitferrara.eu.

Per conoscere le condizioni del tempo, consulta le previsioni di www.meteo.it.

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