Firenze con i bambini, splendida come un’avventura
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Storie, leggende, curiosità per i piccoli e non solo
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Una gita a Firenze come un'avventura. Donne pietrificate, fantasmi, musei da esplorare, animali fantastici e portafortuna. Un weekend nella magnifica Firenze sul finire dell'autunno sarà un approccio alternativo alla cultura per i piccoli, e divertente per gli accompagnatori
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Innanzitutto scarpe comode perché per Firenze si gira a piedi. Dalla stazione centrale, passando per piazza Santa Maria Novella (curiosando in alto sulla facciata della chiesa si vede il sole, simbolo di questo quartiere fiorentino), procedendo verso Palazzo Vecchio – la bandiera col giglio della Torre di Arnolfo ci indicherà la direzione dall'alto dei suoi 94 metri - in mezzo a viuzze tortuose e brulicanti di turisti, si giunge a margine della loggia del Mercato Nuovo, dove sta comodamente seduto il “porcellino”. E' in realtà un cinghiale in bronzo (copia di uno marmoreo esposto agli Uffizi), noto per aver portato fortuna a tutti coloro che gli hanno accarezzato il muso e gettato una moneta nella fontanina a cui fa la guardia. La foto è d'obbligo.
Pochi passi ancora e il nostro piccolo viaggiatore entra in piazza della Signoria, dove si erge maestoso il Palazzo Vecchio con la sua torre da 218 faticosi scalini. Proprio nel cuore della torre si trova una stanzetta blindata, il cosiddetto Alberghetto, dove furono imprigionati noti personaggi della storia fiorentina, fra cui Cosimo de' Medici. I saloni del Palazzo sono enormi, tanto che all'interno del Salone dei Cinquecento ci si potrebbe perdere di vista, i dipinti sono giganteschi, le finestre mastodontiche. Attenzione però: in piazza fanno da guardia al palazzo il meraviglioso ed elegante David di Michelangelo, il Nettuno (detto anche Biancone per il colore del marmo) ed il feroce Marzocco (il leone in pietra, opera di Donatello, che stringe lo stemma della città).
All'interno del palazzo si trova un divertentissimo Museo dei ragazzi, al quale il nostro piccolo viaggiatore accederà con uno zaino-tartaruga (consegnato in biglietteria) pieno di attrezzi e strumenti da “esploratore della storia”: ci sarà tutto il necessario per disegnare, annusare, immaginare i protagonisti e le vicende del Palazzo, come un binocolo, un albero genealogico, corone e cappelli, un kit per disegnare (www.musefirenze.it). Poi non lasciamoci sfuggire una passeggiata agli Uffizi, uno scrigno di capolavori, fra cui tanti ritratti di personaggi della storia antica, di cui conosciamo il nome ma non il volto.
Alla fine della giornata il pernottamento piu' chic sarà alla Torre Tornabuoni, con affacci sui tetti di Firenze oppure all'Hotel Villa Medici, con spazi dove lasciar correre liberi i piccini, mentre la cena più appagante per i genitori sarà certamente quella preparata con maestria e passione dallo chef stellato Vito Mollica presso il Palagio, il ristorante dell'hotel Four Season. Da provare i cavatelli cacio e pepe con gamberi rossi marinati e calamaretti spillo e gli scampi arrostiti con crema di topinambur, guanciale iberico e olio alle nocciole.
Vengono ancora i brividi a metter piede al Bargello. Per i peggiori delitti i colpevoli venivano imprigionati in questa terribile fortezza, inespugnabile, nel cortile della quale si eseguivano le pene capitali tramite impiccagione o, per i ricchi, decapitazione. Ha dell'incredibile la storia della Berta: una donna si permise di urlare che non venisse data dell'acqua ad un prigioniero che stava per essere condannato al rogo, senza tener conto che quel prigioniero era un mago, e così lui le scagliò contro una maledizione che trasformò la Berta in pietra. Ancora oggi è affacciata al muro della chiesa di Santa Maria Maggiore con il volto che implora pietà.
Ci dirigiamo verso il Duomo, ma se si ha paura del riflullo del diavolo non si potrà attraversare via dello Studio, dove da sempre soffia un vento che gira, rigira, frulla e stuzzica i passanti; un “rifrullo” appunto. La leggenda racconta che il diavolo stia ancora sbuffando spazientito per l'attesa infinita di un sacerdote che gli aveva promesso l'anima, ma che invece lo ingannò sfuggendogli con la scusa di andare a recitare la sua ultima preghiera in Duomo.
Arrivati in piazza del Duomo, la grandiosità della cupola a mattoncini rossi di Filippo Brunelleschi ci colpirà. Per realizzarla ci volle la forza di migliaia di uomini e tante bestie da traino come le mucche: per questo Firenze le ha onorate scolpendo una testa di mucca proprio su un lato esterno della Chiesa.
E per chi volesse giocare a ghostbusters il consiglio è di fare un giro alla chiesa di San Miniato al Monte, sopra al Piazzale Michelangelo. Qui pare si aggiri ancora il fantasma senza testa del viandante Miniato, che era stato decapitato dall'imperatore romano Decio.
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