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Una cultivar unica e originale che dà un olio d’oliva prelibato. L’abbazia di San Felice
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Gli olivi millenari e l’oliva cultivar San Felice, che prende il nome dall’omonima Abbazia benedettina è una caratteristica di Giano dell’Umbria, oggi prestigiosa “Città dell’Olio”, che si erge su un colle tra un’infinita distesa di ulivi che ne fanno una cornice unica. Di probabile origine romana, il suo massimo splendore lo raggiunse durante il periodo medievale, quando divenne uno dei più contesi castelli di avvistamento del territorio.
Le attuali mura medievali, che cingono interamente il nucleo abitato di Giano dell'Umbria, mostrano tracce di mura romane. Nella parte alta del borgo trova posto il Palazzo Pubblico, oggi sede del Municipio e pregevole museo di una raccolta di reperti archeologici rinvenuti nel territorio. All’interno delle mura si incontrano poi la Chiesa di San Michele Arcangelo e la Chiesa di Santa Maria edificata nel XIV secolo e poi completamente trasformata nel XVIII secolo.
I castelli dei dintorni - Testimonianza dell’importanza dell’insediamento nel passato è la Chiesa di San Francesco con l’impianto tipico, a una sola navata, degli edifici degli ordini mendicanti francescani ed impreziosita da un importante ciclo di affreschi nella Cappella del Crocifisso attribuiti al pittore folignate Giovanni di Corraduccio. Oltre al centro storico, il Comune di Giano dell’Umbria, offre la visita dei diversi castelli e fortificazioni nate nel territorio circostante: il Castello di Montecchio, il borgo di Castagnola, il Castello di Morccicchia, la torre di Clarignano.
L’abbazia di San Felice - Gioiello del territorio, a pochi chilometri dal centro di Giano dell’Umbria, è l’Abbazia di San Felice, luogo dello spirito e della preghiera, che sorge ai piedi dei Monti Martani, immersa tra olivi e lecci secolari. L’abbazia, si presenta oggi come un insieme di più strutture riferibili ad epoche diverse, disposte ai lati della chiesa abbaziale ed è composta da tre parti distinte: la benedettina, l’agostiniana e un’appendice agricola, costruite per la maggior parte in pietra calcarea bianca e rosa proveniente dal vicino borgo di San Terenziano. La chiesa venne costruita in una delle più antiche località di culto cristiano dell’Umbria, dove sin dal IV secolo veniva venerata la memoria di San Felice, vescovo martirizzato sotto le persecuzioni di Diocleziano.
La Cripta dell’Abbazia - La visita dell’Abbazia inizia dalla chiesa romanica, che mostra una facciata a capanna in pietra bianca e rosa, trasformata nel XVI secolo, un portale a tre incassature e l’elegante trifora con archetti sopra la quale è murato un capitello del IV secolo. La parte meglio conservata nella sua struttura originale e che ha subito meno rimaneggiamenti nei secoli successivi è però la cripta, vero gioiello della chiesa, forse una delle più interessanti dell’Umbria. Vi si accede attraverso due scale poste al termine delle navate laterali. Dell’antico corpo abbaziale di notevole interesse sono il chiostro realizzato tra 1500 e 1600 e il Cappellone (antica Sacrestia) entrambi decorati con un ciclo di affreschi raffiguranti la Passione di S. Felice.
La cultivar San Felice – Presso l’Abbazia di San Felice i due aspetti più tipici di tutto il territorio umbro, quello mistico e quello enogastronomico, si fusero armoniosamente: i monaci infatti, affiancarono alla loro sapiente attività intellettuale e di preghiera, quella della coltivazione dell’olivo, arricchendola di una nuova varietà, “il dolce San Felice”. L’Abbazia dà infatti, il nome alla locale cultivar che, con la sua dolcezza, caratterizza l’extravergine dei Monti Martani e che oggi, dopo lo scampato pericolo di scomparsa come coltivazione, è diventato importante fonte di lavoro. Sono infatti, ad oggi almeno sei le “giovani” realtà legate al mondo della produzione olivicola, che producono Olio mono varietale in purezza di solo San Felice.
Gli ulivi millenari - Un’affascinante e indimenticabile “piccolo tour” attraverso la visione ed il racconto degli ulivi millenari di Giano dell’Umbria, patrimonio materiale ed immateriale del territorio. Il territorio degli uliveti di Giano dell’Umbria è ricco di ulivi millenari che sono stati censiti e sono diventati protagonisti di un particolare itinerario in cui sono gli olivi stessi a “raccontare” la loro storia.
Per maggiori informazioni: www.visitgianoumbria.it/itinerari/ulivi-immortali