Cultura e ospitalità

Locali Storici d’Italia: sono 200 ed ecco la guida

Dal Pedrocchi di Padova al Gambrinus di Napoli la splendida storia della nostra ospitalità

24 Lug 2024 - 06:00
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© Ufficio stampa  | Valle d'Aosta - Hotel Bellevue Hotel & Spa
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I Locali Storici d’Italia sono duecento esempi di bellezza, dal Pedrocchi di Padova al Florian di Venezia, dal Caffè Greco di Roma al Camparino in Galleria a Milano, siamo sempre di fronte a locali la cui architettura e i cui arredi, rimasti obbligatoriamente originali, raccontano centinaia di anni di storia, con particolare concentrazione tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Ora i locali storici hanno una guida, che è stata presentata a Milano, al Grand Hotel Principe di Savoia la nuova Guida aggiornata ai Locali Storici d'Italia, una guida preziosa in italiano e in inglese che tutti possono richiedere gratuitamente e direttamente nel sito dell’Associazione che riportiamo alla fine di questo articolo. Ecco alcuni spunti, qui e là per l’Italia.

Una guida per i 200 Locali Storici d’Italia

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OSPITALITÀ ECCEZIONALE - Tutti conoscono l’Italia, la sua storia millenaria e la sua ospitalità eccezionale. Ma è meno noto che dietro a questo successo spesso si nascondono le storie di famiglie che hanno saputo tramandare per generazioni e generazioni tradizioni e competenze. Questo senso di appartenenza si respira in molti locali e, tra questi, la Pasticceria Vigoni di Pavia, gestita oggi dalla quinta generazione della stessa famiglia, il Ristorante Locanda Parco Gambrinus di San Polo di Piave (Treviso), l’Hotel Cavallino Bianco di San Candido (Bolzano), l’albergo italiano gestito per il periodo più lungo dalla stessa famiglia. Legato a doppio filo alle vicende della famiglia Agostini è la storia del Caffè dell’Ussero di Pisa, frequentato da Carducci, Mazzini, Montanelli, Carlo Azeglio Ciampi, visto anche che è il terzo caffè più antico di Italia dopo il Florian di Venezia (1720) ed il Caffè Greco di Roma (1760).

DA AMALFI A PADOVA - Da sei generazioni la Pasticceria Pansa di Amalfi (Salerno) è guidata dall’omonima famiglia, che da oltre due secoli tramanda la più verace tradizione dolciaria della Costiera. Fondata nel 1830 da Andrea Pansa, la pasticceria ha mantenuto immutato tutto il suo fascino, trasmesso ancora oggi dall’arredamento ottocentesco che profuma delle essenze dei padri e dei personaggi famosi che l’hanno frequentata, da Ibsen a Wagner, da Longfellow a Quasimodo. Fu invece una famiglia di origine bergamasca a fondare nel 1831 il Caffè Pedrocchi di Padova, il più antico e famoso della città. Il desiderio di Antonio Pedrocchi era chiaro: voleva fondare «il caffè più bello della Terra». 

DA GENOVA A NAPOLI - Tradizione, passione e gusto si ritrovano anche al Ristorante Da Ö Vittorio a Recco (Genova), dove da oltre un secolo la famiglia Bisso accoglie gli ospiti con l’ospitalità tipica di un tempo. Quattro generazioni hanno portato avanti le specialità tradizionali e i sapori autentici della cucina ligure, a partire proprio dalla vera focaccia al formaggio i cui primi cenni storici risalgono alla metà del XVIII secolo (quando era molto diversa da quella odierna e si consumava soltanto il Giorno dei Morti). Le origini del Ristorante La Bersagliera di Napoli risalgono agli inizi del Secolo scorso, quando sulla Banchina Santa Lucia, in uno dei “magazzeni” adibiti alle attività di pescatori e marinai, tra barche, reti e panni stesi al sole, Emilia Del Tufo preparava da mangiare per la sua numerosa famiglia. La prima licenza come ristorante risale al 1919, mentre il nome del locale deriva dall’appellativo con cui era conosciuta Donna Emilia, che non camminava ma marciava di corsa, proprio come i Bersaglieri. 

STORIE D’AMORE - È una storia d’amore per la tradizione, d’impegno familiare e di dedizione al patrimonio culturale di questa affascinante regione italiana la storia del Bellevue Hotel & Spa di Cogne (Aosta), che da quattro generazioni è gestito dalle famiglie Jeantet e Roullet. Adagiato sulla via per il Gran Paradiso, l’hotel è un’istituzione dell'ospitalità, che ha conservato intatti struttura, arredi e amore per le ricette tradizionali, con produzione propria di ortaggi, pane, marmellate, carni e pesci affumicati. Un’icona dell’ospitalità piemontese, da quasi un secolo gestito da quattro generazioni dalla stessa famiglia è il Grand Hotel Sitea di Torino, acquistato nel 1925 dal Cav. Emiliano Lera. La grande tradizione dell’hôtellerie italiana si respira a pieni polmoni anche al Royal Hotel di Sanremo (Imperia), che con la sua superba facciata liberty si affaccia su Corso Imperatrice.  

CAFFÈ E CULTURA - Tappa obbligata di personaggi famosi, politici e letterati è il Gran Caffè Gambrinus di Napoli, guidato attualmente dai fratelli Arturo e Antonio Sergio, figli dell’imprenditore napoletano Michele Sergio che lo rilevò agli inizi degli anni Settanta insieme al genero Giuseppe Rosati, con il sogno di riportarlo agli antichi splendori. Un desiderio che si è avverato: con tanto lavoro, dopo lunghissime battaglie legali e grazie a un infinto spirito di sacrificio, la famiglia Sergio ha saputo riportare il Gambrinus ai fasti di un tempo, riuscendo anche nell’impresa di unificare nuovamente i locali e ripristinando la celebre galleria d'arte e la sala tè. Le tradizioni non stanno mai ferme in un posto, ma viaggiano su e giù per l’Italia seguendo nel corso dei secoli le vicende delle famiglie che si trasferiscono da un luogo ad un altro. È il caso del Ristorante Zeffirino di Genova, fondato nel 1939 da Zeffirino Belloni: originario della campagna modenese, il capostipite della famiglia viene chiamato alle armi come attendente di un Colonnello, scoprendo l’attitudine per la cucina. Oggi la famiglia è giunta alla quinta generazione e vede il passaggio di consegne ai nipoti Marco, Sabrina, Lucia e Paola, che insieme proseguono il percorso d’eccellenza tracciato dal nonno Zeffirino. 

FETTUCCINE SPECIALI - Il senso di famiglia è sicuramente un valore che ha permesso a molti locali di sopravvivere alla Storia d’Italia, diventando parte integrante delle Storie delle città dove si trovano ancora oggi. È questo il caso del Ristorante Il Vero Alfredo di Roma, che da oltre cent’anni rende celebri le fettuccine nel mondo. La leggenda vuole che Alfredo Di Lelio (meglio noto come Alfredo I) inventò nel 1908 la celebre ricetta delle fettuccine impastate nel semolino e condite con burro e parmigiano per la moglie Ines, provata dopo il parto del figlio Armando (meglio noto come Alfredo II). La moglie non solo le mangiò con piacere, ma addirittura gli suggerì di aggiungerle nel menù del loro piccolo ristorante. Da lì al successo planetario il passo fu breve: ereditando l’estro del nonno e del padre, Alfredo III ha il merito di aver proseguito fino ad oggi sul percorso tracciato dai suoi predecessori, portando nel mondo il nome di questo storico ristorante romano.

Per maggiori informazioni: www.localistorici.it  

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