L'Abruzzo e le sue dieci bellezze meno conosciute
© Ente del Turismo | Paesaggio abruzzese
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Una stupenda regione tra montagna e mare, con un patrimonio naturale che riserva sorprese a non finire
Abruzzo, tra Adriatico e Appennini, tra cime imponenti e spiagge bellissime. Ma questa regione è anche terra dalle mille sorprese, che riserva paesaggi mozzafiato e poco conosciuti, tradizioni addirittura ancestrali, una storia complessa e interessante. Ecco allora una lista delle cose da vedere per innamorarsi di questa terra favolosa.
Le sorgenti cristalline del Lavino - L’area protetta del Parco del Lavino è l’oasi perfetta per rifugiarsi dalla calura estiva e apprezzare la bellezza delle limpide acque sorgive. Si trova alle porte di Pescara, nel comune di Scafa e si estende su un’area di 40 ettari. Il nome deriva dall’elemento naturalistico che principalmente la caratterizza: le acque sulfuree del fiume Lavino che, grazie alla presenza di solfati disciolti nell’acqua, conferiscono ai laghetti, ai ruscelli e alle polle sorgive del parco una colorazione tipicamente azzurro-turchese. Questa acque in passato erano utilizzate per azionare le pale del mulino Farnese che ancora oggi è possibile ammirare passeggiando lungo il Lavino. Boschi di pioppi, salici bianchi e sambuco coprono la maggior parte della riserva naturale, con estese zone di ginestre, biancospini e piante palustri come la canna o il giunco in prossimità del corso d’acqua. Ricca anche la fauna: qui vivono il martin pescatore, le ballerine gialle, le gallinelle d’acqua, i cardellini e gli usignoli di fiume insieme a ricci, volpi e faine. All’ingresso del parco si trova un’area attrezzata con strutture e giochi per i bambini e tavoli in legno per fare un bel picnic all’aria aperta immersi nella natura.
Il “Piccolo Tibet d’Abruzzo” - In provincia dell’Aquila ad un’altitudine di quasi 1800 metri si trova la Piana di Campo Imperatore, l’altopiano più esteso d’Italia. Percorrendo il cosiddetto “Piccolo Tibet”, si ha l’impressione di essere dei pionieri alla scoperta di un territorio inesplorato, di un nuovo pianeta che offre una variopinta tavolozza di sfumature calde e un panorama suggestivo da immortalare. Questo altopiano di origine glaciale è stato spesso scelto come location per spot pubblicitari, video musicali e pellicole cinematografiche come “Il deserto dei Tartari”, “Il nome della rosa", "Così è la vita” e la serie di “Trinità". Raggiungibile a piedi salendo da Assergi per il valico della Fossa di Paganica, dal borgo medievale di Castel Del Monte, per il valico di Capo la Serra o tramite Vado di Sole da Farindola, offre numerosi itinerari escursionistici percorribili a piedi, in bici o a cavallo.
© Ente del Turismo | Paesaggio abruzzese
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La Costa dei Trabocchi - In Abruzzo il tratto di litorale Adriatico della provincia di Chieti che si estende lungo la via della Strada Statale 16 Adriatica, è noto in tutta Italia come la Costa dei Trabocchi che deve il suo nome alla presenza diffusa del trabocco, una macchina da pesca realizzata su una palafitta. Oggi i numerosi trabocchi presenti sulla costa sono stati riqualificati e trasformati in ottimi ristoranti da cui è possibile gustare cene romantiche sospesi sul mare all’ora del tramonto. Lungo la costa è stata realizzata parte della futura ciclovia adriatica, il cui tratto abruzzese, denominato “Bike to Coast” è in dirittura d’arrivo. 131 hm di pista ciclabile lungo l’area dismessa della ferrovia Adriatica e lungo i tratti liberi della costa nord, che sarà terminata entro il 2019 e che caratterizzerà ancora di più questa regione per il turismo attivo. Attualmente in Abruzzo è possibile percorrere in bici alcuni tratti in corrispondenza delle località di Ortona, Vasto e San Salvo, e poi da Pescara fino a Martinsicuro.
La Transiberiana d’Italia - Chi visita l’Abruzzo deve provare la suggestiva esperienza di viaggiare sullo storico treno della Ferrovia storica Sulmona-Isernia lungo i binari che attraversano l’Appennino abruzzese e molisano. Nota come Transiberiana d’Italia, per gli incredibili paesaggi innevati che si possono ammirare durante la stagione invernale, questo antico tratto ferroviario attraversa i parchi nazionali e le riserve naturali della regione, arrivando fino a Campo di Giove nel cuore del Parco Nazionale della Majella. A partire da maggio 2014, il tronco da Sulmona a Castel di Sangro ha visto la riapertura da parte di Fondazione FS Italiane in qualità di ferrovia storica che ha dato vita ad un lungo progetto di rilancio dei treni storici in collaborazione con l’associazione culturale Le Rotaie che ne cura l’organizzazione.
I più bei borghi d’Italia - L’Abruzzo è una delle regioni che presenta la maggiore quantità di antichi borghi storici, abbarbicati in cima ai colli e sui cocuzzoli delle montagne. Tra i più belli figurano Civitella del Tronto (TE), situato nella vallata del fiume che segna il confine con le Marche arroccato in cima ad una collina con vista sul massiccio del Gran Sasso. Spostandosi a sud, si trova Pietracamela (TE) con le sue chiese e la vicina stazione sciistica di Prati di Tivo. Sull’opposto versante si erge Castelli (TE), famoso per le sue ceramiche e la produzione di maioliche e la Chiesa di San Donato. Spostandosi sul versante meridionale del Gran Sasso vale la pena visitare Santo Stefano di Sessanio (AQ), il più suggestivo borgo del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga costruito in pietra calcarea bianca. Navelli (AQ) è invece famosa per il suo zafferano, mentre a Pettorano sul Gizio e a Pacentro (AQ) è possibile visitare due bellissimi borghi medievali. Verso il confine con il Molise Pescocostanzo (AQ) è un concentrato di storia e arte e, in provincia di Pescara, Caramanico Terme incanta con le sue acque termali sulfuree ed oligominerali. Tra gli altri borghi definiti i più belli d’Italia troviamo anche Abbateggio, Anversa degli Abruzzi, Bugnara, Campli, Città Sant’Angelo, Guardiagrele, Introdacqua, Opi, Penne, Pretoro, Rocca San Giovanni, Scanno, Tagliacozzo e Villalago. E infine Cocullo, non lontano al parco regionale Silente Velino, dove per la ricorrenza di San Domenico si tiene la incredibile processione dei Serpari: protagonisti centinaia di serpenti
L’eremo Celestiniano di San Bartolomeo in Legio - Non si può dire di aver veramente visto l’Abruzzo senza conoscere l’aspetto più caratteristico della sua cultura e del suo territorio: gli eremi. Grazie alla loro posizione in prossimità delle montagne, l’uomo si riconcilia con il proprio mondo interiore e trova conforto e ristoro nella pace e nell’energia della preghiera che abitano questi sacri luoghi. Sono circa 100 gli eremi presenti in Abruzzo, ma il più spettacolare è sicuramente quello di San Bartolomeo in Legio, uno degli eremi celestiniani della Majella. Costruito prima del 1000 d.C. e restaurato nel 1250 da Celestino V, l'edificio si erge sotto un costone roccioso che lo copre completamente tanto da mimetizzarsi nella roccia. Per accedere a questo piccolo convento si utilizza la cosiddetta Scala Santa e sull’altare interno è possibile ammirare la statua lignea di S. Bartolomeo e una vaschetta che raccoglie una risorgenza d'acqua che i devoti ritengono miracolosa. Ogni anno il 25 agosto giungono qui numerose compagnie di pellegrini che partecipano alla processione che porta la statua del santo nella chiesa di Roccamorice dove rimane esposta fino al 9 settembre.
Il Guerriero di Capestrano - A Chieti presso il Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo Villa Frigerj è conservata una delle opere fondamentali dell’arte italiana risalente al periodo italico. Il ritrovamento, datato 1934, avvenne casualmente durante i lavori di dissodamento di un terreno nel borgo di Capestrano (AQ). Quest’opera è molto importante perché è una delle poche testimonianze di quell’epoca storica giunta fino a noi in ottime condizioni. Una serie di dettagli la rendono difficile da decifrare perché il Guerriero di Capestrano si presenta allo stesso tempo come un'opera realistica e fantastica, molto lontana da ogni riduttiva interpretazione estetica. Secondo alcuni studiosi potrebbe essere la prima significativa testimonianza dell’influenza artistica etrusca, ma stupisce il bizzarro capello che ricorda vagamente un sombrero messicano perché non esistono testimonianze di copricapi simili risalenti a quell’epoca.
La Giostra Cavalleresca - L’estate è la stagione perfetta per scoprire il ricco patrimonio storico e culturale dell’Abruzzo e tra i tantissimi eventi proposti dalla regione, non si può perdere la rievocazione storica della Giostra Cavalleresca di Sulmona, in provincia dell’Aquila. La Giostra, che solitamente si tiene in luglio, quest'anno è stata posticipata a fine settembre. Le sessioni di gare sono precedute dai cortei storici con centinaia di figuranti in ricchi ed eleganti abiti rinascimentali, sbandieratori, suonatori di tamburini, danzatori, falconieri, balestrieri e teatranti. Dal 1995, grazie all’impegno di un gruppo di cittadini sulmonesi è stato elaborato il progetto che ha riproposto questa rievocazione storica per valorizzare le origini e le tradizioni di Sulmona e della Regione Abruzzo.
La Perdonanza Celestiniana - La Perdonanza Celestiniana è un evento storico-religioso che si tiene ogni estate all’Aquila durante le giornate del 28 e 29 agosto. Il suo nome deriva dalla Bolla Pontificia che papa Celestino V emanò nel 1294 concedendo l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli di Cristo che entravano nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio nelle date attuali della ricorrenza. Rappresenta il Primo Giubileo e quest’anno si è celebrata la 724esima edizione. Questo evento riveste un'importanza straordinaria non solo per l'aspetto spirituale, ma anche per la valenza sociale e politica in quanto la pergamena contenente il testo della Bolla fu consegnata dal Papa alla città dell'Aquila, che ne divenne la custode. In questo rito risiede un messaggio di pace, solidarietà e riconciliazione che gli è valsa la candidatura a Patrimonio Immateriale dell'Umanità.
Immergersi nel patrimonio verde dell’Abruzzo - L’Abruzzo è definita la regione più verde d’Europa e conserva ben il 50% della biodiversità dell’intero continente. Un terzo del territorio della regione è costituito da parchi naturali – Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale della Majella, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e il Parco Il patrimonio naturale – L’Abruzzo è definita la regione più verde d’Europa e conserva ben il 50% della biodiversità dell’intero continente. Un terzo del territorio della regione è costituito da parchi naturali – Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale della Majella, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e il Parco Regionale naturale del Sirente-Velino – in cui è possibile avvistare numerosissime specie vegetali e animali tra cui l’orso marsicano, il lupo appenninico, il camoscio e l’aquila reale.
Per maggiori informazioni: www.abruzzoturismo.it